Gli Arcade Fire stanno tornando. Dopo aver proposto nuovi pezzi (stando ai presenti, non distanti dal disco-rock di “Reflektor”) in uno show intimo a New Orleans due sere fa, il gruppo capitanato da Win Butler e Regine Chassagne ha fatto da headliner al Voodoo Fest della capitale della Louisiana la scorsa notte.

E no, ovviamente non ero lì, ma grazie ai potenti mezzi dell’Internèt ho potuto simpaticamente seguire lo show in live streaming fino alle quattro e mezza di notte e dirvi quanto segue (non c’è di che). Anche perchè in tempi come questi, in cui l’unica sorpresa capace di strapparti un sorriso consiste nel leggere di Pupo che si caca addosso sul palco, non approfittarne sarebbe stato da scellerati.

Innanzitutto, lo diciamo subito, niente nuove canzoni. Ma qualche sorpresa c’è stata. Su tutte, l’inclusione in scaletta di una versione full e non più stripped-down in apertura ad “Afterlife” di una solennissima “My Body Is A Cage”. E poi “Intervention”, introdotta da Win con una critica a Donald Trump: “Ho scritto questo pezzo qualche anno fa, immediatamente dopo la prima elezione di George W. Bush. Volevo far trasparire la paura vissuta a quei tempi per una situazione in cui i timori della gente vennero sfruttati a fini politici. Non immaginavo che si sarebbe potuto fare peggio. Fino ad ora.”

Altri momenti salienti:
Regine viene affiancata da due ballerine (presumibilmente haitiane) durante “Haiti”;
– in coda a “Rebellion (Lies)”, Will imbraccia un sassofono facendo il cretino sul palco e viene suonato uno snippet della theme song di Ghostbusters;
– prima di “Neighborhood #1 (Tunnels)”, Win chiede al pubblico se vuole essere su un disco, quindi gli fa intonare una melodia a base di “na na na na na na” (prima anteprima dal vivo del nuovo album?);

Gossip:
Win ha i capelli più lunghi e ossigenati alle punte;
– anche Regine si è fatta crescere i capelli e, mi scuserà , all’inizio l’ho scambiata per Robert Smith dei Cure (è comunque sempre un amore);
Will è ingrassato.

Ah sì, dimenticavo la cosa più importante: gli AF sono in palla. A parte qualche sbavatura su “The Suburbs” e “Neighborhood #3 (Power Out)”, Win si conferma sempre più a suo agio nelle vesti di frontman (ricordate quando si passava nervosamente le mani nei capelli di continuo all’inizio del Reflektor Tour?)

Qui la setlist:

Ready to Start
The Suburbs
The Suburbs (Continued)
Sprawl II (Mountains Beyond Mountains)
Reflektor
Afterlife
We Exist
Normal Person
Keep the Car Running
Intervention
My Body Is a Cage
We Used to Wait
No Cars Go
Haà¯ti
Neighborhood #1 (Tunnels)
Neighborhood #3 (Power Out)
Rebellion (Lies) (with Ghostbusters Theme snippet)
Here Comes the Night Time
Wake Up

Photo: David Urrea / CC BY-SA