Gli artisti, nella loro evoluzione, vengono ispirati da altri artisti. Gira e rigira alla fine tutto torna alla musica e all’arte: questo l’hanno capito molto bene Di Martino e Cammarata nel loro lavoro dedicato a Chavela Vargas dal titolo “Un Mondo Raro”.
Per capire chi è Chavela Vargas partiamo nient’altro che da un suo testo: “Y arrancarme ya los clavos de mi penar, Pero mis ojos se mueren si mirar tus ojos ,Y mi carià±o con la aurora te vuelve a esperar (Ci sono momenti in cui preferirei spaccarmi e strapparmi i chiodi dalle mia prigionia. Ma i miei occhi muoiono senza guardare i tuoi occhi. E il mio affetto con l’aurora viene a cercarti)”. Le parole e la musica della Vargas, definita da Almodovar: “La rude voce della tenerezza”, sono un viaggio; il duo Di Martino e Cammarata, insieme al romanzo dal titolo omonimo, ha tradotto non solo le parole dei pezzi della messicana, bensì ha traslato un intero sound, che esplora, indaga e rimane gradevole.
Per capire Chavela Vargas c’è bisogno di capire il Messico e di studiare una serie di personaggi quali Pedro Almodóvar, Diego Rivera e Frida Kahlo, che negli ultimi anni nella musica è spesso citata, ad esempio nel caso di Florence o dei Coldplay; fortunatamente però Di Martino e Cammarata usano questi riferimenti con grande leggerezza.
Per scoprire tutto sulla Vargas basta immergersi nella musica dove non solo c’è l’essenza della cantautrice, ma anche una forte immedesimazione dei due.
Nel disco c’è un forte sentimento di saudade, l’incredibile nostalgia dei viandanti. Il loro è un’andata/ritorno dalla Sicilia al Messico, gli arpeggi e gli ottoni si abbracciano in “Non Tornerò” e tutto il disco si può considerare una forma di culto, non solo dell’artista messicana, ma anche di un certo modo di suonare la chitarra.
Tutto il lavoro viaggia sul filo di controsensi, tra amore, nostalgie e utopie; “Un Mondo Raro” è un felice disco sulla tristezza.
Il duo mostra sempre di sapersi destreggiare tra queste sfumature emozionali, i pezzi immancabili da ascoltare sono Non Tornerò, Un mondo raro e Le Cose Semplici.
La bellezza del disco è anche nei testi riadattati, semplici, brevi e sospirati dai due.
L’amore è il grande protagonista, ma non nella classica dimensione a cui siamo abituati dalla musica pop, l’amore è una litania triste e solitaria. James Joyce, seppur molto distante emotivamente e filosoficamente da Chavela disse: “Amore è misero se il suo amore è assente”, così è questo sentimento in Un “Mondo Raro”, una continua contraddizione.
Dedicare un’opera ad una grande artista, anche sconosciuta al pubblico italiano, è un atto d’amore verso la musica e Di Martino e Cammarata ci riescono completamente.
La Kahlo disse così della sua arte: Dipingo la mia realtà . Di Martino e Cammarata con altri strumenti raccontano una loro visione in cui, almeno per qualche minuto, vale la pena perdersi.