Batterie in loop e chitarre riverberate: così parte Waiting a Lifetime, seconda fatica degli Splashh. L’inizio è un chiaro simbolo di evoluzione, resurrezione dopo un primo album dove nonostante le ottime idee, rimaneva tutto leggermente opaco a causa del quasi home recording. Un buono studio e un ottimo produttore hanno reso il disco degli Splashh un disco di passaggio, quasi biblico, che forse non sarà ricordato come un lavoro di sound definitivo, ma sicuramente come un passaggio sonoro chiave per il futuro del gruppo, che oggi ha un’identità più chiara.
Il pezzo più accurato e delicato è sicuramente See Through, dove le idee del gruppo si palesano e il suono tirato fuori è originale e incisivo, tra riff e ritmi costantemente accelerati.
Il sound, come voluto da Toto Vivian, è libero e divertente non solo per il gruppo, ma anche per gli ascoltatori.
Ci sono richiami, alcune volte estremamente marcati al primo lavoro: il gruppo forse ha messo una pietra, quasi da tradizione ebraica, per trattenere l’anima del loro garage rock sepolto nei meandri del primo disco, piena espressione della loro vita precedente, ancora sulla terra, ancora per poco.
Accostando il disco ad un libro si potrebbe avvicinare tutto questo, sia per i ritmi che per l’attitudine hippy-psichedelica, a “The Great Railway Bazaar: By Train Through Asia” di Paul Theroux, saggio che racconta un viaggio in cui l’autore si diverte a prendere per il culo ogni personaggio incontrato, in ogni singola stazione.
Anche con gli Splashh è così: ogni canzone è un esperimento di suoni e volumi, un mix tra incidenti di percorso in studio e riff accuratamente studiati.
Non tutti hanno pienamente apprezzato l’album, ma Montaigne ha spesso ribadito che ci sono sconfitte più trionfanti delle vittorie stesse, e forse Waiting a Lifetime ha proprio questo scopo: indagare, scoprire, perdere per una vittoria successiva più bella e gloriosa.
Il disco è nebuloso e psichedelico, un chiaro rito di passaggio dovuto ad un gruppo che si affermerà al più presto: il battesimo del fuoco è compiuto, ora aspettiamo gli Splashh al varco.
“Waiting a Lifetime” è la chiusura-apertura di un ciclo, è un diario di ricordi e buoni propositi, è la vita di un gruppo che cresce e ricorda la sua nascita.