Sesto album per i ragazzi di San Diego capitanati da Nathan Williams, mente e artefice del lavoro del gruppo. You’re Welcome è un urlo un po’ troppo languido all’entrata di un’estate che sembra la stagione adatta ai falsetti melensi dei ragazzi Californiani.
Sempre sulla lunga onda dei loro precedenti lavori le sonorità “Surf” restano quelle, con le solite incursioni punkeggianti che in un secondo, anche senza averli mai sentiti, esplicitano tutta quella tradizione americana di skate e pop-punk.
Fin dall’inizio gli Wavves si cominciano a mangiare la coda da soli, dissimulando chissà per quale manierismo artistico il riff della prima treccia “Daisy”, nella title-track che procede innalzandosi verso solo uno, dei tanti ritornelli stucchevoli che si trovano nell’album. Ascoltando si riconosce lo scheletro del lo-fi (utilizzato bene da Nathan nel corso degli anni) ma questa volta ostacolato in modo un po’ paradossale da sonorità fin troppo pulite e leccate a lucido.
Episodi come “Come to the valley” e “Hollowed Out” non riescono proprio a tenersi in piedi da sole. Ma non assolutizziamo, l’album si potrebbe anche far circolare come ottimo passatempo per adolescenti amanti di ritmi rapidi e spensierati, ma questo non è ammissibile tenendo conto che il lavoro degli Wavves è ormai il sesto dopo quasi dieci anni di attività , e che ormai l’unica novità nell’ascoltarli è la noia della ripetitività .