Un pavimento di cristallo su cui camminare, volteggiare e danzare ad un ritmo da discoteche anni “’90 piene di tamarri, ecco cos’è “Ti Amo” dei Phoenix, un lavoro raro e divertente, una fuga pop allo scazzo quotidiano: ci ritroviamo anche noi con i tipi strani da discoteca pronti a ballare sull’impalcatura di cristallo, piena di ispirazioni italiane, del gruppo ormai giunto al suo sesto album.
“Ti Amo” è stato il pezzo che aveva presentato in un certo senso l’album e in quel prequel avevamo già assaggiato tutta l’italianità sciolta e condensata in un pezzo che nomina Sanremo, Battiato e Lucio, con un’atmosfera tipica da riviera romagnola. Nel pezzo si nasconde una storia d’amore tormentata che Mars, con la sua voce eterea, incarna alla perfezione.
Il disco è chiaramente, anche ispirandosi al clima da calzettoni bianchi e gelato in mano, spensierato e pieno di luci stroboscopiche, ma in “Role Model” non manca anche una nota di malinconia: pezzo chiave che si abbandona a sintetizzatori e melodie circolari che creano una sorta di risposta intrinseca a questo clima da Italia “’90.
Logicamente un disco del genere divide, ma personalmente sono poco interessato a chi incolpa Mars e gli altri di aver costruito una pura operazione estiva: chi parla in questi termini non capisce la ricerca del gruppo in questo calderone del trash che rimane un pezzo di realtà bella da raccontare, e tutta da sentire. E comunque devo ancora scoprire il malanno, denunciato da alcuni, nel fare album di qualità e da spiaggia allo stesso momento.
L’atmosfera del disco e dell’italianità è tutta in Telefono, pezzo bellissimo e veramente da pre-festa liceale nelle palestre buie: amori in attesa e amori in potenza si perdono nell’aria di “Ti Amo”.
36 minuti che comunque mi hanno spaccato in due dalla malinconia e nostalgia, ma in modo costruttivo: ci si sente tutti più vecchi, anche se in realtà sono un giovane mandrillo, e tutto prende una forma profumata e ricca di colori.
Mi ritrovo a danzare su un pavimento di cristallo, ora che ballano tutti, non ho nemmeno più paura di cadere.
Cedit Foto: Shervin Lainez