Ocs oppure Oh sees? In fin dei conti sono la stessa band, solo che una è il progetto originario e l’altra è una costola di John Dwyer, che si sposta su altri territori, più folk se vogliamo essere più precisi ed è così che nasce “Memory of a Cut off Head”, ormai uscito da un mese.
Le voci intrecciate di John e Brigid Dawson (ex membro della vecchia formazione dei Thee Oh Sees) risultano piacevoli e s’ incastrano alla perfezione come un puzzle da 1000 pezzi, come ad esempio in “The Remote Viewer” con le sue armonie vocali e l’inaspettato clavicembalo che la fa da padrone per tutto il pezzo.
Chitarre acustiche, violini e synth sono parte fondamentale di questa opera semi acustica; forse potrebbe esserci un omaggio a David Bowie con il pezzo “The Chopping Blow”, a livello strutturale il pezzo assomiglia parecchio a “Space Oddity”: impressioni o strane verità , la band non ha accennato nulla di questa cosa, quindi, per ora, è lasciato tutto al caso.
“Memory of a Cut off Head” è un piccolo quadro da incollare nella propria camera per far sembrare tutto armonico: se vi volete rilassare dopo una lunga e stressante giornata di lavoro è la scelta migliore che potete fare.
Forse l’unico neo di questo album è la traccia “Cannibal Planet”, troppo simile alle atmosfere di un’altra opera di John, ovvero il progetto solista Damaged Bug.