La musica ha il potere di cogliermi alla sprovvista. Lo fa senza preavviso e senza tanti fronzoli, lasciandomi pressochè senza parole. Battersea Arts Centre è nel mio nuovo quartiere e, inutile dirlo, aspettavo solo l’occasione giusta per farci un giro e poter toccare con mano un altro piccolo angolo di una città – Londra – che oggi, dopo cinque anni o quasi, chiamo casa. L’occasione “giusta” è uno show del duo Ferris & Sylvester, di base a sud della città a Streatham, del quale lo ammetto, conoscevo poco se non nulla.
Issy Ferris e Archie Sylvester sono due musicisti conosciutisi quando ancora suonavano e scrivevano per conto proprio. Hanno scelto di unire le forze e affrontare le criticità ed eccitazione della vita da artisti in una città come Londra, vivendo dall’interno la vibrante scena indie. “Sono felice di essere qui, ho conosciuto questi ragazzi tempo fa e sono impressionato da come sono cresciuti in fretta, e con merito…” afferma Jack Francis, che – chitarra acustica sotto braccio – ha il compito di aprire la serata. La cornice è delle più affascinanti, in un hub di cultura e arte nel cuore del sud-ovest di Londra, in una sala in cui non si contano le lucine appese sopra al palco.
Ferris & Sylvester entrano in scena tra gli applausi e attaccano con “Save Yourself”, uno dei singoli-svolta del loro 2017. Issy e Archie combinano le loro influenze tra folk, country e soprattutto blues. Producono un suono del tutto unico, che mi catapulta in quella che dev’essere stata la New York in musica a cavallo tra gli anni ’60 e ’70.
I due musicisti sorridono e splendono di luce propria sul palco, intrattenendo la folla con una setlist che sprizza passione ed energia. Ci sono pezzi tratti dalla loro produzione fino ad oggi, così come le tracce che compongono il nuovo EP, ‘Made In Streatham’, in uscita a inizio Febbraio. Made in Streatham, è proprio il caso di dire, perchè Issy racconta di come il nuovo lavoro in studio sia stato interamente composto, registrato e prodotto nel loro appartamento a sud della città . Un quartiere al quale i due sono visceralmente legati, tra coffee shops locali ed altri angoli che ancora rappresentano l’animo più semplice di una metropoli quale la capitale britannica.
Ferris & Sylvester vanno dritti al cuore, con “The Room”, “Vices”, “Jerry” (“Una canzone per tutte quelle persone alle prese con un boss piuttosto stronzo…”), oppure la splendida cover di “Dearly Departed” di Shakey Graves. C’è anche spazio per “Burning River”, ispirata da un viaggio in Islanda, prima dell’encore che investe come una folata di vento, tra l’ultimo singolo dei due, “London’s Blues” e una cover di Cash, “Jackson”, che lascia tutti a bocca aperta e a cantare all’unisono.
Ok, le cose stanno così: Ferris & Sylvester sono tra i nomi da tenere d’occhio quest’anno. Troppo pigri per farlo? Nessun problema, verranno loro da voi, vi faranno ballare e sorridere, raccontandovi storie lievi sull’amore, una complicata relazione con la città che amiamo, e quel modo terapeutico di affrontare le avversità con il sorriso stampato in faccia.
Qui sotto, il video di “Better In Yellow”, rilasciato all’indomani della serata al Battersea Art Centre.