Può anche essere motivo di vanto per EELST essere arrivati ultimi a Sanremo 2018. Per chi li ama e li ha seguiti da sempre però quello che brucia non è tanto la posizione, che conta relativamente, ma è la qualità  del malinconico brano “Arrivedorci”, che non spicca particolarmente  e che nemmeno il finale “beatlesiano” salverà  dall’anonimato in una discografia comunque pazzesca. Sta di fatto che gli EELST sono arrivati alla fine di una corsa magnifica, che sì, forse è andata sempre più in calando, discograficamente parlando, ma che comunque entra di diritto nella storia della musica italiana. Funambolici, ironici, sarcastici, musicisti magnifici…difficile descrivere a parole gli Elio e Le Storie Tese. Bisognerebbe andare a vedere un loro live per capirli alla perfezione (anche se adesso, senza Rocco Tanica – e Feiez naturalmente, immenso -manca davvero qualcosa). C’è ancora tempo, perchè incombe l’ultimo tour della carriera, ma noi, nel frattempo li ricordiamo con piacere con queste 10 perle, con questi 10 inni immortali.

John Holmes (Una vita per il cinema)

1989 da “Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu”

Tributo all’immenso John Holmes. Un pezzo grande e devastante come la lunghezza del pene di John.

Supergiovane

1992, da “Italyan, Rum Casusu à‡ikti”

E’ un ‘Mangoni show’ quello che accompagna questo brano dal vivo. Una lotta tra il nostro nuovo supereroe preferito e i maledetti matusa che diventa epica tra analcolici biondi e mori e la struggente morte di Catoblepa.

Born To Be Abramo

1990, singolo omonimo

Fate largo nel salotto casalingo e trasformatelo in una discoteca casalinga. Elio ci porta in pista mescolando con una disinvoltura pazzesca “Resta cu’mme” e “Born to Be Alive” in una canzone che è già  leggenda. I Testimoni di Geova s’incazzarono a morte per la copertina del singolo e lo fecero ritirare dal mercato.

Alfieri

1993 da “Not Unpreviously Unreleased ‘Nt” cassetta uscita con la rivista ‘Tutto’

Canzone corale, in cui ogni componente della band si presenta a dovere con un testo variabile a piacere. Visionaria. (un po’ come “Cara Ti Amo“, che non è in questa decina, ma è stabile nel mio cuore, sappiatelo…)

Essere Donna Oggi

1992, da “Italyan, Rum Casusu à‡ikti”

Non c’è solo Enrico Ruggeri che sa parlare alle donne, immedesimandosi in loro. C’è anche Elio che, in questo brano si sublima e diventa davvero un poeta, partendo da un vecchio spot pubblicitario.

Come gli Area

2013, da “L’album Biango”

EELST che paga il tributo agli Area. Con la solita ironia e la solita grande classe musicale.

Servi Della Gleba

1992, da “Italyan, Rum Casusu à‡ikti”

Siamo tutti Servi Della Gleba. Ed Elio ce lo ricorda. E ci sentiamo meno soli in questa corsa verso il tringolino che ci esalta.

Tapparella

1996, da “Eat the Phikis”

Più che una canzone, “Tapparella”, è qualcosa di epico, un viaggio nel passato, la festa delle medie, forza panino, il gioco della bottiglia. Altro che ‘Ritorno al Futuro’. Un capolavoro dai.

La Ditta

1993 da “Esco dal mio corpo e ho molta paura (Gli inediti 1979-1986)”

Ora la strada è diritta, mangiamo la merda e brindiamo alla vita“. Un messaggio che più chiaro di così non si può. E sotto un jazz delizioso.

Nubi di ieri sul nostro domani odierno (Abitudinario)

1989, da “Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu”

Lo ammetto, questa è la mia canzone preferita di Elio. Cazzo, perchè pure io sono abitudinario, perchè ha un ritornello che adoro e perchè…vabbè, questo non ve lo dico.

Bonus Track: Pipppero

1992, da “Italyan, Rum Casusu à‡ikti”

Non poteva mancare questo brano, lo ammetto! Finalmente Elio viene passato in radio! A darci questa gioia è la travolgente “Pipppero”, la canzone che mette d’accordo il popolo bulgaro (e i suoi servizi segreti) e quello italiano! Da ballare senza tregua! Perchè il “Pipppero” pompa, Dio bono come pompa il Pipppero“!