Sono passati un paio di anni dal loro acclamato esordio “Human Ceremony” e ora i Sunflower Bean sono tornati poche settimane fa con questo loro sophomore, realizzato dal Mom+Pop Music e Lucky Number Music: registrato ai Thump Studios da Jarvis Taveniere dei Woods, il disco è stato prodotto da Jacob Portrait degli Unknown Mortal Orchestra (che si è occupato anche del mixing) insieme a Matthew Molnar.
Con questo nuovo lavoro il giovanissimo trio di NYC, lo diciamo subito, dimostra che la strada percorsa in questi anni è sicuramente servita e, pur non mancando le influenze, si nota una certa personalità e anche la voce della sempre bella cantante e bassista Julia Cumming è migliorata e questo le permette di essere maggiormente a proprio agio rispetto al passato.
Molto belle le armonie create dal duetto tra la bionda frontwoman e il chitarrista Nick Kivlen di “I Was A Fool”, non a caso scelto dal gruppo statunitense come primo singolo estratto da questo nuovo LP: non mancano il sole e le chitarre cristalline che arricchiscono il loro suono.
La opening-track Burn It dai vocals passionali ci porta, invece, su territori classic rock e la memoria se ne va indietro di almeno una quarantina d’anni.
“Memoria” ci regala momenti indie-pop anni ’80 e, in più di un momento, lo spirito di certi Smiths sembra fluttuare all’interno di questa canzone, mentre “Human For”, a livello strumentale, percorre una strada piuttosto pesante (oseremmo dire, forse sbagliando, quasi hard-rock).
“Twentytwo In Blue” è un album interessante, scritto da una band di ragazzi molto giovani ““ di ventidue anni per l’appunto ““ che offre spunti interessanti in più di un’occasione e non si limita a copiare dal passato, ma sa colpire nei punti giusti: quaranta minuti in cui il trio di NYC prosegue il suo cammino in una maniera che ci pare corretta.