I fan dei Fugazi hanno finalmente un’occasione per gioire: quindici anni dopo gli ultimi segni di vita, due membri del leggendario quartetto hardcore di Washington D.C. – il bassista Joe Lally e il batterista Brendan Canty ““ hanno deciso di tornare a fare musica insieme in un bel power trio chiamato The Messthetics. In loro compagnia c’è Anthony Pirog, virtuoso della sei corde formatosi nel prestigioso Berklee College of Music di Boston, che già può vantare collaborazioni di tutto rispetto. Tra queste spicca senza ombra di dubbio quella con Jimmy Chamberlain, il fenomenale batterista degli Smashing Pumpkins che, proprio come oggi fanno i Messthetics, nei suoi progetti paralleli ha sempre amato unire la potenza del rock nella sua forma più elementare ““ una chitarra, un basso, una batteria e nient’altro ““ alla complessità tipica della fusion e del prog.
Nelle dieci tracce di questo debutto eponimo i Messthetics danno vita a un incredibilmente vivace crossover tra il post-hardcore di scuola (naturalmente) Fugazi e un jazz/math rock dalla solida impronta chitarristica il quale, più che guardare ai tecnicismi circensi alla Joe Satriani e Steve Vai, recupera qualche raffinatezza da mostri di bravura e gusto come Greg Howe e Frank Gambale. La rocciosa sezione ritmica Lally ““ Canty, dopo anni e anni trascorsi a pestare duro al fianco di Ian MacKaye e Guy Picciotto, ritrova affiatamento e stimoli grazie all’eclettico Pirog, che con grande nonchalance passa dai riffoni di “Serpent Tongue” e “Quantum Path” alla quiete post-rock di “The Inner Ocean, accennando timidamente alla world music nella ritmata “Once Upon a Time” e al funk nella rumorosissima “Mythomania”. Tutto questo senza contare in trovate sorprendenti o effetti speciali: molto probabilmente il disco è stato registrato in presa diretta, senza quindi affidarsi a sovraincisioni o ad aggiustatine nelle fasi finali di lavorazione. Un motivo in più per apprezzare la prima prova in studio dei Messthetics, con la speranza che questa nuova, inedita collaborazione tra Brendan Canty e Joe Lally rappresenti un piccolo passo verso l’attesissimo ritorno dei Fugazi.