Nora Karlsson ha solo 22 anni, ma è stata al lavoro su questo album per un lungo periodo di tempo, guarda caso proprio quello dell’adolescenza e post-adolescenza, periodo travagliato per eccellenza, dove tutto sembra andare per i fatti suoi: emozioni a mille, situazioni incasinate con genitori, amici, fidanzato, scuola…è tutto normale certo, ma c’è chi decide di mettere questo “ribollire emotivo” in musica. Ecco Boys. Ecco “Rest In Peace”.
No, non aspettatevi un disco punk, con incazzature sbattute in faccia, anzi, qui il messaggio è veicolato con la carrozza dorata dell’indie-pop, ma in un modo così variegato e suggestivo che non possiamo che ringraziare Nora, per la dovizia di particolari muscali inclusi nel suo debutto. Per inquadrare (ma prendete tutto con le pinze) il sound della fanciulla potremmo parlare di dream-pop che va a collidere in modo delizioso con un piglio guitar-pop più classico, dai profumi anni ’60. Ne risulta così uno di quei lavori in cui, in primis, brilla quel gusto prettamente nordico (Nora è svedese) di gestire e strutturare le melodie, che emergono sempre in modo naturale e spontaneo, ma sopratutto nel quale la varietà delle canzoni non disturba, ma anzi, è propedeutica a capire le sensazioni provate durante la lunga scrittura dei brani.
Dalle ruvidezze fuzz di “Love Isn’t On My Mind “, al soul bianco così suggestivo di “Rabbits”, passando per le dolci carezze di “That Weekend”, fino ad arrivare all’esplosione di synth avvolgenti e rumorosi di “It Is Silly” che trasmette un senso di smarrimento unito all’energia tipicamente giovanile. E’ proprio qui che vogliamo arrivare: le suggestioni post adolescenziali sono messe in mostra, sia che chiamino dolcezza tanto quanto evochino sguardi persi e bisognosi di conforto, così come momenti più baldazosi o annoiati, alla ricerca di qualcosa che ravvivi una giornata persa nel torpore (“Hemtjansten” è pura magia da questo punto di vista). La bravura di Nora è quella di non risultare mai troppo eterea, cosa che ce la renderebbe quasi artefatta, ma anzi di essere reale e concreta, grazie a quel gusto squisitamente pop di cui parlavamo prima.
Un disco che diventa fotografia vivida e preziosa di un momento di vita. Un disco bellissimo.