Se avete la passione per strade e caffè affollati e non riuscite vivere senza il ronzio di città dal sapore metropolitano e dall’atmosfera da villaggio globale in perpetuo movimento, non c’è bisogno di prendere un aereo per New York, basta semplicemente ascoltare Let’s Make Love, l’ultimo album di Brazilian Girls ed è come essere catapultati lì nella grande mela, in meno di cinquanta minuti. Arrivando un decennio dopo l’album New York City, Let’s Make Love si allontana dall’estetica da salotto che le ragazze brasiliane hanno stabilito nei loro primi lavori, focalizzandosi molto più sull’alternative dance anni ottanta. Dopo una lunga pausa e uno splendido lavoro solista, la frontwoman Sabina Sciubba non rinuncia all’eclettismo giocoso, passando dal punk propulsivo ad un songwriting più introspettivo, senza mai risultare scontata, rendendo questo lavoro un’incontrollabile miscela di amore e melodia. Pirates, primo singolo estratto, è un synth-rock uptempo che vanta un sorprendente groove di armonie di cori celesti che intonano: we should all sleep more and sleep more together , dove la linea di basso, assieme al ritmo di batteria sexy, riescono quasi a rubare la scena allo stupefacente falsetto della Sciubba. “Go Out More Often,” ricorda paesaggi impressionisti, dove il vento caldo della passione, soffia su chi invoca l’ amato per poter celebrare il loro amore. La voce della Sciubba sospira, seduce e canta sottovoce in Balla Balla, brano che va oltre una melodia selvaggia, preferendo suoni vintage jazz e reggae uniti alla sensualità vocale iconicamente sobria.
Al grido “il profitto è la tua religione” Impromptu è un inno potente e avvincente da loop.
“Wild Wild Web” invece è ricca di synth ed effetti sonori, una “Once in a Lifetime” 2.0, dove Sabina interpreta un moderno David Byrne che, anzichè criticare yuppies mezzi addormentati, se la prende con i dipendenti dai social media. Lasciatevi poi divertire dalle liriche di Karaköy, lamentoso grido di desiderio, che evoca immagini vivaci e suoni di una strada trafficata di Istanbul e non dimenticatevi di farvi trasportare dalle vibrazioni chillwave e dagli allusivi giochi di parole di “We Stopped”: you dropped me like a wet umbrella, it was not a very elegant move. Dondolatevi al ritmo di morbidi piatti che accompagnano la soleggiata downtempo “Sunny Days” che porta con sè un’insana ma semplice felicità ed, infine, lasciatevi trasportare da Salve, una bossa nova dal sapore esotico interamente cantato in spagnolo. Basta chiudere gli occhi e scegliere una traccia a caso, tutte e tredici avranno il potere di farvi muovere, divertire e scateneranno in voi qualcosa di viscerale.
Brazilian Girls hanno davvero superato se stessi nel nuovo album, la voce e l’interpretazione con quel un pizzico di dramma alla Marlene Dietrich di Sabina Sciubba è il punto focale su cui ruotano tutti e tredici brani. La gamma vocale davvero impressionante e il paradossale sound dalle sfumature punk, house, tango, reggae e jazz fa di Let’s Make Love un disco senza tempo per palati raffinati.