Oh finally!
Anche in Italia arrivano i Breeders dopo quasi tre lustri di carriera, bissando stasera a Milano, in Santeria, la data stellata ferrarese di ieri. Precisamente sono in giro per presentare il nuovo “All Nerve” uscito qualche mese fa, come sempre sulla storica label inglese 4AD; disco sempre di livello che completa il mosaico di una discografia monstre. Band in costante stato di forma eccellente, indie rock senza fronzoli, suonato con il sorriso e quella sorprendente e palpabile emozione come fosse il primo concerto al liceo davanti ai compagni di classe.
Una Kim Deal quasi commossa dall’effetto del pubblico, per altro nemmeno così numeroso considerando la grandezza e la statura di una compagine di diritto (e con lode) nei libri di scuola – azzardo saremo stati in 500 per la prima milanese ever – intona uno dietro l’altro tutti i brani più significativi dell’intera produzione, un piccolo ‘best of’.
C’è spazio anche per la solita “Happiness is a Warm Gun” dei baronetti e un’acclamatissima “Gigantic”, quel primo singolo seminale dei Pixies, proprio cantato da Kim nel lontano 1988. Fiumi di chitarre, a volte anche 2 bassi, 24 pezzi tutti d’un fiato e davvero tutto quello che avresti immaginato di ascoltare sulla carta: non si sono risparmiati nulla.
Chiudo con una lieve polemichetta, freschi anche dell’ annullamento del bellissimo Radar Festival con una line up di livello altissimo, mi rivolgo soprattutto ai giovanissimi, senza nulla togliere sia chiaro, ma oltre a Calcutta c’è anche altro e, come cantava Giovanni Lindo Ferretti in “Ko de Mondo”, c’è tanto da imparare.