“Machepretendi” è il primo album de I Giocattoli.
Immaginate uno specchio. Ponetevi davanti ad esso. Chiudete gli occhi e non abbiate timore di cambiare l’evolversi delle cose. Questa raccolta di brani è un piccolo manuale al cambiamento, una via di fuga alla routine che ci appiattisce.
Allora perchè non concedersi un piccolo strappo alle regole? In fondo abbiamo chiuso gli occhi, dinanzi a quello specchio che assume le sembianze di un dirupo. Allora tuffiamoci giù. “Machepretendi” è un tuffo in mare da 30 metri in 30 minuti di musica che ha il sapore di libertà .
I Giocattoli sono una band made in Palermo.
Era il 2016 quando,da un’idea di Duilio Scalici e Ernst Mormile, nacquero I Giocattoli.
Presto si aggiunsero Chiara Di Trapani e Davide Casciolo.
Dopo una breve gavetta e fase di rodaggio a suon di cover, i quattro palermitani iniziano a lavorare ai loro primi inediti, immergendosi senza nascondersi in ciò che più è in voga oggi, ovvero quell’it pop che spesso fa rimpiangere l’indie a cui i nostalgici sono ancora legati.
Analizzando qualche testo, spiccano senza dubbio “Bill Murray”, “Astronauta” e “Il ragno”.
Il primo suona un po’ come un inno alla volontà di dividere con il partner attimi dolcissimi e monotonia distruttiva. Come se unissimo sacro e profano in una danza che ha lo scopo di salvare i due, farli fuggire via, così come il brano ripete più volte.
“Astronauta” è una lettera d’amore bellissima. Tutto ciò di cui necessita lei, possiamo essere esattamente quello. Possiamo immaginarci astronauti ed esplorare costellazioni di nei tra le curve del suo corpo, con la gravità che ci permette di essere aderenti ad esso.
“Astronauta” è paura di staccarsi da quel corpo. E’ consapevolezza di non essere speciale, di essere uno dei tanti.
“Il Ragno” è ciò che pensiamo tutti quanti quando lei dorme. Da essere umani non abbiamo occhi a sufficienza per guardarla. Ma se fossimo dei ragni? Sei occhi tutti per lei, di notte. Entrare in camera sua con cautela, senza far rumore. Tessere tele, avvolgerla, farla nostra, scivolarle dentro e viaggiarci dentro fino a quando, con estrema facilità , decidere di farsi avvolgere dal suo cuore.