L’estate è ormai arrivata e le vacanze si avvicinano a grandi passi. Non ci sarebbe bisogno, in teoria, di nessun invito per visitare il Canada (solo di un aereo e di un passaporto munito di eTA) ma tentar non nuoce deve aver pensato Patrick Holland, giovane DJ e musicista creatore di Project Pablo che si muove agilmente tra Montreal e Vancouver e negli ultimi anni si è fatto conoscere con un buon numero di singoli ed EP cambiando continuamente stile, sempre nei confini non poi così ristretti dell’elettronica.
Dopo aver giocato per alcuni anni con drum & bass e EDM, cercando forse di seguire un po’ troppo le mode del momento, Patrick Holland ha trovato la propria dimensione fondendo house e melodia, puntando su ritmi rilassati che hanno più in comune con ambient e jazz che con i party di Ibiza. Del resto Holland non ha mai nascosto la sua ammirazione per Dave Matthews Band e Radiohead, non esattamente il classico curriculum di ascolti per un DJ che si è sempre sentito più a suo agio scorrendo gli articoli di un blog musicalmente onnivoro che si chiamava Leisure Collective (creato anni fa da Derek Duncan fondatore dell’etichetta Pacific Rhythm) che nelle serate trendy a base di trap e hip hop.
Forse è per questo che “Come To Canada You Will Like It” finisce per somigliare un po’ agli ultimi Underworld, quelli meno taglienti e più riflessivi (non è certo un male) anche quando i ritmi si alzano leggermente (“Tunstall”, “Nanana”). “Half Time” invece sembra un deciso omaggio al Thom Yorke solista e a quei Radiohead che Patrick Holland tanto ama mentre “To Sealeigh And Back” non sfigurerebbe come colonna sonora su qualche spiaggia italiana e non solo. La critica che spesso viene mossa alla house più “leggera” e meno sfrenata come questa è quella di voler essere o comunque finire per diventare solo musica di sottofondo, facile da ignorare. Project Pablo dimostra che non sempre è così con un disco che lascia intravedere un promettente futuro.