Scorrere degli anni e silenzio tutto intorno avevano fatto pensare al definitivo scioglimento degli americani Ovlov, di Steve Hartlett e compagnia.
Invece eccoli tornare con questo “TRU”, secondo album effettivo dopo “Am” uscito esattamente 5 anni orsono.
Sonorità volutamente sporche e lo-fi, tra distorsioni fuzz ed ambientazioni ora sfocate ora più nitide, chitarre e batteria che si alternano nel ruolo di capitano e gregario, con linee di basso in retrovia a fare da giusto collante.
C’è tanto indie di nicchia anni ’90, c’è tanto Dinosaur Jr., tra pezzi più incalzanti ed adrenalinici (“Short Morgan” e “The Best of You”) e momenti dal passo più lento e cadenzato (l’ossimorica “Tru Punk”, “Spright” o “Baby Alligator”) Hartlett è malinconico ma delicato nel cantare melodico testi a loro volta gentili, sentimentali, semplici.
Se adorate la musica da retrovia, chitarre rumorose ma allo stesso tempo una voce da emozioni pure e sincere, “TRU” e gli Ovlov fanno per voi.