Il suo debutto, “Manalang”, era arrivato nel 2015 e, l’anno successivo era uscito anche l’EP “Vom Night”: lo scorso giugno, invece, Gobbinjr ha pubblicato il suo sophomore, “Ocala Wick”.
Scritto, suonato, registrato e prodotto interamente da Emma Witmer, questo il suo vero nome, il nuovo album segna il suo debutto per la prestigiosa Topshelf Records di San Diego, già casa di band come Dowsing, Gingerlys, Jay Som, Ratboys, Bent Shapes, solo per citarne alcune.
In “Ocala Wick” la musicista bedroom-pop nativa del Wisconsin, ma residente a Brooklyn, con il suo sound semplice, divertente e affascinante e la sua bella voce molto leggera, nel corso di queste undici canzoni parla, invece, di argomenti più pesanti come la perdita, il rimorso, le relazioni e le avance non volute.
Tutto questo è servito su un piatto pieno di dolci melodie ““ a tratti anche malinconiche e riflessive ““ che si possono basare sia sulla chitarra, come accade nell’iniziale “Afraid Of Me”, o su eleganti synth (basta ascoltare la successiva “Bap” per capire).
Se “Zitty Mcgee” sembra una canzone per bambini, “Sorry Charlie” inizialmente pare una triste canzone da chiesa, mentre “November 163” ha un non so che dei Vampire Weekend, ma è anche pervasa dal senso poetico dei vocals della Witmer.
Vulnerabile e sincera, con toni molto tranquilli Emma ci regala una mezz’ora rilassata e semplice, che si lascia ascoltare volentieri, ma è anche capace di farci riflettere su temi importanti.