Ritornano i Tunng con “Songs You Make at Night”, e il loro ritorno vede ricomporsi la formazione originale grazie alla partecipazione di Sam Genders, assente da diverso tempo durante il quale si era dedicato ai Diagrams.
In realtà la collaborazione tra due dei fondatori dei Tunng, Sam Genders e Mike Lindsay era già ricominciata nel 2016, quando con il progetto Throws, avevano realizzato un buon album .
Lo stesso Mike Lindsay inoltre si è impegnato in una collaborazione con Laura Marling, pubblicando nel 2018, un ottimo lavoro firmato Lump, qui la nostra recensione .
Le loro varie collaborazioni e la loro vitalità artistica hanno finito con il dare, a tutta la band, nuovi spunti e idee e la voglia di ripartire con il progetto Tunng con convinzione rinnovata.
Questo nuovo album, pur restando nell’ambito del genere folktronica, ha diverse tracce dove la parte elettronica prende il sopravvento, fornendoci brani che riescono ad esprimere una certa atmosfera Dream Pop.
Il loro sound rimane a tratti nel loro ambito tradizionalmente folk, ma il ricercato songwriting e la sapienza con il quale riescono a tracciare percorsi elettronici, sono la ricetta che rende il tutto di ottima qualità .
L’intero lavoro è impreziosito dalle campionature che accompagnano i brani, riuscendo spesso a creare una certa atmosfera notturna e sognante.
L’album apre con “Dream In” che ci mostra come, per quanto per certi versi si abbia la sensazione di un ritorno al passato, in realtà si stanno mettendo le basi per un futuro maggiormente indirizzato verso una scelta di tipo elettronico.
In effetti le tracce migliori sono ampiamente dominate da bassi sintetici e da azzeccate campionature, come in “ABOP”, “Sleepwalking” o “Dark Earth”, dove una dolce chitarra suonata mentre la natura si risveglia, lascia il posto ad un basso sintetico ed invadente.
Gli episodi felici nell’album sono numerosi, anche quando non è l’elettronica a dominare il brano, come in “Battlefront” o in “Crow”.
Una citazione la meritano anche “Like Water”, dove è la voce di Becky Jacobs ad essere protagonista, e la deliziosa “Flatland”, dove chitarra ed elettronica riassumono in maniera precisa lo stile elegante e avvolgente dei Tunng.
“Songs You Make at Night” non delude e, oltre a restituirci una band di cui si era sentita la mancanza, ci dimostra come dai Tunng potremo ancora aspettarci deliziosi futuri lavori.