E’ servito un lungo periodo di incubazione, tra EP, singoli e concerti sparsi per il mondo per far vedere la luce all’album d’esordio dei Black Honey, band di Brighton che presenta alla voce la seducente bionda Izzy B. Phillips: quasi scontato che il primo termine di paragone sia quello con i Blondie di Debbie Harry, considerato peraltro l’inconfutabile gusto new wave ,’70/’80 e pop.
Tra tocchi di chitarra tarantiniana in pezzi come “Crowded City” (un debole, quello per il regista americano, che emerge chiaro anche semplicemente guardando la copertina dell’album o il video del singolone pop-pigliatutto “Only Hurt The Ones I Love”) ed il minutaggio di “Midnight” che ci riporta dritti alle luci di una disco dance anni ’80, frecce come “Blue Romance” che sembrano uscite dalla faretra di Lana del Rey o la maliziosa “Hello Today” con le sue armonie e melodie volutamente supercatchy, un ricorso al synth ed all’effettistica studiato e dal buon gusto che finisce a tratti per coprire una linfa rock che sarebbe comunque presente e pronta a ringhiare (emblematica, in tal senso, “Into the Nightmare”), i Black Honey confezionano un lavoro che sicuramente piacerà a molti, dall’indubbio valore oggettivo, buona coesione tra i brani e quell’inclinazione power pop che aggancia senza stuccare.
Cogliamo però l’occasione per mandare un nostro consiglio: cerchino, i pur bravi Black Honey, di staccarsi dall’ossessione del piacere, per piacersi di più; le carte in regola per farlo, ci sono tutte.