“Cardinal”, pubblicato nel 2016 via Run For Cover, sembra lontano anni luce perchè in questi due anni sono purtroppo successe tantissime cose alla band di Montclair, New Jersey, buona parte delle quali negative.

Dopo i numerosi consensi ottenuti in giro per il globo con il loro sophomore, con conseguente infinito tour mondiale, che li aveva anche portati al Mikasa di Bologna nel settembre 2016, il gruppo capitanato dal biondo e gentile Evan Stephens Hall aveva preparato un nuovo disco, “Skylight”, la cui pubblicazione era originariamente prevista per la scorsa primavera, ma come tutti sappiamo, nel novembre dello scorso anno sono arrivate per lui pesanti accuse di costrizioni sessuali. Il frontman del gruppo statunitense, persona che abbiamo avuto l’opportunità  di conoscere personalmente e anche di intervistare per un altro sito web, ci è sempre parso molto corretto e gentile nei confronti di chi ha di fronte e questa notizia ha stupito non poco sia noi che i numerosi fan. Hall ha allora deciso di farsi aiutare dagli psicologi e ha rinviato la pubblicazione del disco, cancellato le date del tour, che li avrebbero portati ancora una volta anche nel vecchio continente e di fatto messo i Pinegrove in standby.

Solo mercoledì scorso, attraverso una lunga intervista su Pitchfork, che dava parecchie spiegazioni su cosa fosse accaduto, è arrivata la conferma che la band, dopo aver preso accordi con la persona che aveva accusato Evan, avrebbe pubblicato “Skylight” dopo appena un paio di giorni.

Dopo questa triste, ma dovuta introduzione torniamo a quello di cui ““ speriamo ““ sappiamo scrivere meglio e di cui comunque preferiamo di gran lunga parlare, cioè della musica, senza assolutamente minimizzare la gravità  dell’accaduto, che oggi purtroppo sembra essere cosa fin troppo comune, anche se non dovrebbe assolutamente.

Registrato circa un anno fa, il nuovo lavoro del gruppo del New Jersey, realizzato dagli stessi Pinegrove senza l’aiuto di alcuna label, è ora ordinabile con la formula “Name Your Price” sul loro Bandcamp con tutti i proventi che andranno a favore di tre associazioni benefiche, The Voting Rights Project, The American Foundation For Suicide Prevention e Musicares.

Si parte ed è “Rings” a reintrodurci nel mondo della band di Montclair: la tensione si costruisce pian piano e sembra essere sempre presente nella loro musica, mentre l’energia, cortesia del drumming intenso di Zack Levine, spesso si va a trasformare in qualcosa di molto più gentile grazie ai vocals appena sussurrati da Evan.

Quello che non viene certo a mancare è il senso poetico delle liriche del frontman che, come possiamo sentire, per esempio, in “Darkness”, che scorre su territori di Americana, e in “Angelina”, vecchio pezzo riproposto in una nuova versione, sono ricche di passione e di emozioni.

Nella semplicità  di “Paterson & Leo”, che avevamo già  ascoltato durante il loro tour europeo di “Cardinal”, troviamo un forte romanticismo e tanta voglia di sognare, mentre “Skylight”, la title-track, ha una melodia perfettamente nostalgica e non esita a mettere i sentimenti in primo piano.

Molto suggestiva anche la chiusura con “Light On”, dove la voce di Hall è accompagnata dal piano, suonato dal padre Doug, e ritrova influenze country-folk.

Senza dubbio il loro lato migliore rimane quello delle emozioni, che sanno usare con delicatezza, gentilezza e tatto in ogni brano e che ci fanno riflettere anche su noi stessi: per una breve mezz’ora possiamo tranquillamente perderci in queste undici dolci canzoni dei Pinegrove, che ci sapranno ancora una volta scaldare dalla malinconia del prossimo triste inverno.