Lo scorso giugno, via Captured Tracks, è uscito “Sorpresa Familia”, il terzo album dei Mourn. La giovanissima band catalana, dopo un paio d’anni in cui ha dovuto rimanere ai box a causa di una lunga battaglia legale con la vecchia etichetta spagnola, la Sones, è tornata in grande forma ed è finalmente ripartita per un nuovo tour, che tra poco passerà anche in Italia per un’unica data prevista per sabato 10 novembre al Circolo Ohibò di Milano. Noi di Indieforbunnies.com lo scorso agosto abbiamo scambiato due chiacchiere via e-mail con i ragazzi di Maresme per parlare del nuovo album, del tour europeo, dell’Islanda, della scena indie-rock spagnola e anche dei vinili e delle cassette. Ecco cosa ci hanno raccontato:
Ciao, come state? Benvenuti sulle pagine di Indieforbunnies.com. Siete poco più che ventenni, ma avete appena pubblicato il vostro terzo album e siete già stati in tour a lungo. Pensate che viaggiare, andare in tour e incontrare nuove persone quasi ogni sera abbiano influenzato in qualche modo il vostro songwriting durante gli anni?
Sì, certo, queste esperienze ci hanno reso quelli che siamo e ovviamente hanno influenzato, in una maniera o nell’altra, il nostro songwriting.
Inizierete un tour degli Stati Uniti e del Canada tra pochi giorni: che cosa vi aspettate da queste date nordamericane?
Siamo già stati in tour lì in passato ed è sempre fantastico. Ora andremo in tour per la prima volta con un’altra band, i Chastity. Ci aspettiamo di tornare a casa con quattro nuovi amici (cinque contando anche Mike, il nostro tour manager).
In autunno sarete in tour in Europa e suonerete anche in Italia: siete contenti di ritornare nel nostro paese?
Siamo sempre contenti di ritornare nel vostro paese, AMIAMO il vostro cibo. Ogni volta che veniamo lì mangiamo solo la pasta, è la nostra cosa preferita. In Spagna non abbiamo una pasta così buona, la nostra pasta fa schifo in confronto alla vostra. Siamo già stati in Italia due volte e ci siamo trovati sempre molto bene, quindi non vediamo l’ora di tornare a suonare da voi.
Il vostro terzo album, “Sorpresa Familia”, è uscito il mese scorso: per favore potete spiegarci il significato del titolo? C’è nascosto qualcosa d’altro dietro a queste due parole?
E’ iniziato tutto come uno scherzo, ma è finito con l’avere un significato vero e proprio. Quest’album parla delle nostre esperienze di vita negli ultimi due anni, che sono stati veramente difficili. Così, per riuscire ad andare avanti come band, dovevamo rimanere molto uniti. In questo modo siamo diventati una famiglia, per superare tutte quelle brute sorprese che la vita ci aveva dato, ma anche per godere di quelle buone.
Che cosa è successo in questi due anni tra il vostro sophomore “Ha, Ha, He!” e “Sorpresa Familia”? Il vostro approccio al songwriting è cambiato?
Non è cambiato troppo. L’unica cosa nuova è che ora lavoriamo con delle demo registrate a casa. Jazz registra la chitarra e le voci a casa e poi manda i file agli altri componenti della band, così, quando proviamo, ognuno sa già cosa vuole più o meno. Condividiamo le idee che abbiamo avuto e poi finiamo le canzoni insieme.
Ora siete liberi dalla vostra vecchia etichetta spagnola dopo una lunga battaglia legale: vi è sembrata una sorta di liberazione?
E’ stata una grande liberazione dopo aver lottato per due anni, senza aver potuto realizzare musica o suonare. Ora abbiamo ripreso il controllo sulle nostre vite e sulla nostra musica, lavoriamo e suoniamo meglio che mai, visto che abbiamo passato questi ultimi due anni a provare come dei pazzi, siccome non potevamo suonare ai concerti. Quello era l’unico modo in cui potevamo suonare: suonare insieme tutte le settimane ci ha reso musicisti migliori e anche amici migliori.
Quali sono state le più importanti influenze, sia musicali che non musicali, per il vostro terzo album? Quali sono i temi principali nelle vostre canzoni?
Come ti dicevamo prima, questo album parla delle nostre esperienze di vita, quindi le canzoni parlano delle cose che ci sono accadute, è una specie di diario personale. A questo punto della nostra vita abbiamo ancora molte cose da imparare ed è utile scrivere ciò che stiamo provando. In questo modo possiamo fare uscire tutta la nostra rabbia e trasformarla in qualcosa di positivo o scrivere di una nostra esperienza triste e trasformarla in una canzone in modo da elaborare i nostri sentimenti. Inoltre è salutare condividere tutti questi pensieri con i compagni di band, in questo modo ti senti supportato e amato. Principalmente abbiamo scritto questo album per sentirci meglio e curare le nostre ferite.
Ho visto il video di “Fun At The Geysers”, che avete registrato in Islanda: ci potete raccontare qualcosa in più riguardo a questa esperienza?
Nel 2015 abbiamo suonando all’Iceland Airwaves Festival di Reykjavik e abbiamo vissuto alcune esperienze negative a causa del personale della nostra vecchia etichetta. A un certo punto ci hanno lasciati al nostro hotel e sono andati a vedere il più grande Geyser dell’Islanda, lasciandoci senza soldi e senza cibo e senza dire nulla. Fino a quest’anno avevamo dei brutti ricordi dell’Islanda, così abbiamo deciso di andare anche noi a vedere i Geyser per cancellare quelle cose negative dalle nostre menti, sostituendo le vecchie memorie con altre nuove molto belle. Abbiamo dimostrato di non avere bisogno di loro per fare le nostre cose. Abbiamo passato dei momenti fantastici e siamo completamente guariti da ciò che ci hanno fatto.
La scena musicale indie spagnola ha avuto molta visibilità a livello internazionale negli ultimi anni: siete contenti di farne parte? Avete qualche band interessante da suggerire ai nostri lettori?
Siamo contenti che le band qui abbiano l’opportunità di far ascoltare la loro musica in giro per il mondo. Ci piace ciò che stanno facendo alcune band spagnole come Belako, Cala Vento, FAVX, Tano, Mendra“…
Come vi trovate a lavorare con la Captured Tracks, l’etichetta di fantastici artisti come Mac DeMarco, DIIV, Wild Nothing, solo per citarne alcuni? Come è nata la vostra collaborazione?
Mike Sniper ci ha mandato un messaggio su Facebook, chiedendoci il nostro indirizzo e-mail. Glielo abbiamo mandato e lui ci ha scritto un’e-mail dove ci faceva i complimenti per due live video dallo studio che avevamo appena postato. Ci ha chiesto se avevamo un’etichetta negli Stati Uniti e ci ha detto che gli sarebbe piaciuto pubblicare la nostra musica.
Ho visto che pubblicate la vostra musica sia in vinile che in cassetta: cosa ne pensate di questi due formati che sono tornati di nuovo popolari nel corso degli ultimi anni? Vi piacciono?
Sì! Ci piacciono i formati analogici! Anche in fotografia.
Un’ultima domanda: per favore potete scegliere una vostra canzone, vecchia o nuova, da usare come soundtrack di questa nostra intervista?
Doing It Right.
Photo Credit: Noemi Elias