Con un altro mese ormai alle spalle ci concediamo un piccolo ma prezioso recap: The Beautiful Ones raccoglie le uscite discografiche, pubblicate negli ultimi 30 giorni, che più abbiamo apprezzato.

MARIANNE FAITHFULL
Negative Capability

[BMG]
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Un disco doloroso, certo, eppure che non trasmette sconforto in chi lo ascolta. Tutt’altro. Una sensazione di meraviglia e di conforto, nonostante tutto, ci pervade. Dobbiamo essere grati ad artisti simili per album di un tale peso specifico. Grazie Marianne.
[Riccardo Cavrioli]

J MASCIS
Elastic Days
[Sub Pop]
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“Abysskiss”La dolcezza di “I Went Dust” (delicato duetto con Zoà« Randell) il falsetto giocoso di “Picking Out The Seeds” si aggiungono alla lunga lista di buone canzoni sfornate da questo ex slacker e arpeggiatore di lungo corso con in mano la sei corde elettrica o acustica. Il “solito” J Mascis malinconico, introverso, riflessivo. Capace di convincere essendo semplicemente se stesso.
[Valentina Natale]

ANDERSON .PAAK
Oxnard
[Aftermath/12 Tone Music, LLC]
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Ma a confermare Anderson .Paak tra i grandi del genere sono anche un’ottima capacità  di scrittura, un gusto inconfondibile e un’attenzione quasi maniacale al dettaglio: quel puntino davanti al nome Paak, infatti, è una sottigliezza di precisione.
“Oxnard” è il primo traguardo di una carriera costantemente in ascesa, ma lontana dai riflettori, di un musicista che ha sicuramente qualcosa da dire e lo fa facendoci ballare.
[Emilia Del Grosso]

THE GOOD, THE BAD & THE QUEEN
Merrie Land
[Studio 13]
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“Merrie Land” è un lavoro curato, impegnato, melanconico quanto ispirato, lucido, cinico, forse rassegnato, sicuramente appassionato: l’ennesima prova che l’iperproduttività  di Albarn riesce, spesso, a coniugarsi con la qualità  in termini tali da avere, oltremanica al giorno d’oggi, davvero pochi eguali.
[Anban]

EX:RE
Ex:Re
[4AD]
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è un album da ascoltare e riascoltare: solo così se ne possono apprezzare tutte le sfumature, nonostante lasci, come è normale che sia, un certo senso di tristezza addosso (da ciò si deduce quindi che Elena è abile nel trasmettere perfettamente ciò che ha provato). Per questi motivi, è sicuramente un buon lavoro, costruito sapientemente, considerata anche la brevità  dei tempi con cui è stato concepito, registrato e rilasciato.
[Giulia Gallo]

DEAD CAN DANCE
Dionysus
[PIAS]
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Invece al terzo, quarto ascolto continua a darmi cose nuove, che sono quelle che ho raccontato ma non escludo che continuino a stratificarsi, sarà  che artisti di spessore come i Dead Can Dance, anche se cercano di fare qualcosa di semplice, non possono che tirarsi dietro lo strascico di tutta la loro profondità , lo consiglio quindi sia a nuovi fan che sì, anche ai vecchi, pure se questi avranno mille perplessità  ritengo che alla fine saranno contenti di avere questa creatura in casa.
[Alessandra Battaglini]

THOUGHT GANG
Thought Gang
[Sacred Bones]
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“Thought Gang” è nato come omaggio al Captain Beefheart di “Trout Mask Replica” e in effetti lo spirito di Don Van Vliet percorre ogni nota di questo curioso gioco di sguardi musicale, che soddisfa finalmente la curiosità  dei fan più fedeli, ansiosi di scoprire l’ennesima opera firmata Lynch ““ Badalamenti. La versione 2018 di questo progetto rimasto in panchina per ben venticinque anni è delirante, onirica come solo le imprese lynchiane sanno essere.
[Valentina Natale]

 alt=CHRLES BRADLEY
Black Velvet
[Daptone]
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“I’m fine, brother. I got the love” diceva Bradley pochi mesi prima di morire e lo dimostrava ogni volta che saliva sul palco, regalando rose e abbracciando i fan che non gli hanno mai fatto mancare affetto e stima. “Black Velvet” è il grido di battaglia di chi non vuole arrendersi.
[Valentina Natale]

BOYGENIUS
Boygenius EP
[Matador]
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Queste si che hanno il WomanPower e sanno bene come dimostrarlo! Non vediamo l’ora di scoprire cosa succederà  quando sfodereranno tutta la carica che hanno dentro!
[Beatrice Dusi]

FRANCESCO DI BELLA
Beyond The End
[Point Of Departure]

Ed Harcourt voleva fare un passo indietro, tornare ai pomeriggi passati da bambino a studiare Debussy, Satie, Mozart, Philip Glass e Arvo Pärt. Creare qualcosa di bello e positivo in un mondo ormai colonizzato dalle fake news, da internet e dai social media. Ci è perfettamente riuscito.
[Valentina Natale]