A distanza di tre anni dal suo quarto LP, “Every Little Step”, Dylan Mondegreen è ritornato poche settimane fa con questo nuovo lavoro, prodotto ancora una volta insieme a Ian Catt (Saint Etienne, Stars, When Nalda Became Punk), che aveva già lavorato con lui per la sua omonima terza fatica sulla lunga distanza, datata 2012.
L’indie-pop di Børge Sildnes ““ questo il suo vero nome ““ anche questa volta ci colpisce sin dal primo ascolto: come lui stesso ci ha raccontato nella nostra intervista, gli arrangiamenti sono più curati, grazie anche alla partecipazione di un’orchestra d’archi di trenta elementi, che rende il suo sound ancora più prezioso.
Inoltre si trovano leggeri synth e qualche percussione a supportare la chitarra del musicista norvegese: le melodie sono ““ come sempre ““ una pura delizia per le orecchie dell’ascoltatore.
La cura dei dettagli e la ricerca per la famosa “perfezione pop” si possono notare sin dalle prime note di “A Place In The Sun”, la title-track che apre il disco.
Ci lasciamo cullare dalla tipica malinconia scandinava e da quella delizia indie-pop a cui Mondegreen ci ha abituato sin dal suo debutto, “While I Walk You Home” e “The Best Thing”, un duetto con Maria Due, è un altro di quei piccoli gioielli destinato a rimanere a lungo nelle nostre menti.
Se gli argomenti trattati dalle sue canzoni sono politica, famiglia e posto di appartenenza, la sua musica, invece, sa sempre avvolgerci con il suo calore e la sua dolcezza, come dimostra anche il recente e bellissimo singolo “Sunless Summer”.
“A Place In The Sun” è un disco da cui lasciarsi cullare e che ci saprà tenere compagnia nell’inverno appena iniziato: non avremo più paura del freddo ascoltando le gentili melodie di Dylan Mondegreen.