Che bello questo disco di Alvise Forcellini, in arte A Red Idea, che avevamo già  presentato con il singolo che anticipava proprio il lavoro in questione.
Fare pop non è facile, puoi fare un prodotto usa e getta e dal peso specifico pari allo zero o puoi farti soffocare e schiacciare da velleità  artistiche che si manifestano quando si vuole strafare per non finire in certe paludi del già  sentito.
Bene, il nostro Alvise, aiutato anche dal lavoro certosino di Andrea Liuzza in fase di produzione, trova la giusta misura, rendendosi sempre molto piacevole all’ascolto, con melodie ben congegnate e un’atmosfera sonora che non ha paura di citare sapori e intuizioni del miglior indie-rock degli anni ’00, che possa andare dal Beck più morbido e raccolto alle suggestioni più accattivanti di eroi come i National o gli Alt-J.

Tanto arioso e coinvolgente fin dalla brezza di “Fear”, brano capace di coinvolgerci all’istante con quel gusto malinconico e dolce, ma anche dissonante, tagliente, acido e oscuro (“Home At Last”). A Red Idea sa scrivere belle canzoni, ricche di gusto e dettagli da scoprire passo dopo passo. I ritmi sono prevalentemente bassi, ma non ci si annoi, ve lo garantiamo, anzi, certi mid-tempo sono così belli, gentili e ben realizzati che hanno quel sapore che li rende già  un classico senza tempo (“My Memories”).

Complimenti!