All’inizio di questo mese i Crocodiles hanno pubblicato il loro settimo album, “Love Is Here”, uscito per la etichetta francese Deaf Rock Records: i due membri storici della band di San Diego, Brandon Welchez e Charles Rowell, ora vivono lontani (il primo in Messico e il secondo a Parigi), ma le lunghe distanze non gli hanno impedito di lavorare ancora insieme.

Iniziato proprio in Francia nei giorni scorsi, il tour a supporto di questa nuova fatica si è poi trasferito in Italia dove si fermerà  per ben quattro tappe.

In questo giovedì di fine febbraio ci ritroviamo al Covo Club di Bologna per assistere al loro terzo appuntamento nella nostra penisola: sono passati ormai parecchi anni da quando li abbiamo visti per la prima volta all’Off di Modena ai tempi del primo album, “Summer Of Hate”, ma Brandon e Charles non sembrano sentire il peso degli anni che comunque avanzano per tutti.

La setlist di stasera, ovviamente basata soprattutto sul nuovo LP, copre ““ almeno con un piccolo assaggio ““ tutti i loro album, salvo il recente “Dreamless” (2016).

Sono passate da poco le undici, quando il gruppo californiano sale sul palco delle venue emiliana: ad aprire i giochi ci pensa proprio un estratto da “Love Is Here”, “Heart Like A Gun”.
Rimaniamo subito sorpresi dalla potenza del loro suono e in particolare da un drumming estremamente energico, che ritroveremo praticamente per tutto il loro live-show: il rumore comincia a prendere il sopravvento fin da subito, ma il ritornello non nasconde il suo senso melodico, mentre Charles Rowell si mette immediatamente a “giocare” con la sua chitarra, esaltando il pubblico bolognese.

Colpi duri anche da parte dell’altra nuova “Exit My Head”, che, nella sua malinconia, non nasconde qualche elemento neoromantico, mentre la successiva “Marquis De Sade” ci riporta su toni melodicamente più accessibili: impossibile resistere al suo ritornello e al noise creato dalle chitarre di Rowell e Welchez, che fa ballare più di un persona.

Assolutamente gradito anche il nuovissimo singolo “Wait Until Tomorrow”, divertente, deciso, preciso; “She Splits Me Up”, invece, ci regala un momento di riflessione ““ probabilmente l’unico del concerto.

Se mancava ancora qualcosa la doppietta finale ci stende letteralmente: “I Wanna Kill” e “Mirrors” sono due bombe da KO. Un muro di noise ricopre la sala del Covo Club e la gente puo’ danzare liberamente supportata dai ritmi sfrenati ed esaltanti di queste due canzoni.

Cinquantacinque minuti che abbiamo potuto godere fino in fondo e, come noi, crediamo anche il resto dei presenti nella sala della storica venue di viale Zagabria: avremo visto i Crocodiles almeno altre sei o sette volte e in diverse location, ma a ogni concerto questi californiani hanno sempre saputo confermarsi un’ottima realtà  live e ci hanno sempre saputo dare ottime sensazioni.