di Elvezio Sciallis (La Tela Nera)

“Prospect” lo attendevo da parecchio, per alcuni non sarà  nemmeno fantascienza e se si guarda a certi aspetti il tutto è più un western camuffato, sembra sci-fi retro che però non si sforza di sfoggiare troppo la sua natura retro. Padre e figlia fanno i “minatori” e hanno poco tempo per atterrare su una luna boscosissima ma anche tossica (quindi devi rimanere con i cosi lì, gli scafandri sempre su), recuperare delle gemme da delle creature viventi (non voglio anticiparvi nulla, la ricchezza dei dettagli è uno degli elementi di totale forza di questo filmone, lo “scavo” di questi gioielli è fighissimo) e rientrare sull’astronave altrimenti poi non più raggiungibile.
Il worldbuilding (no, scusate, non ce la faccio a usare questi termini, puzzano troppo d’ascella e di elfitiradado20), lo scenario è insieme alieno e famigliare e funziona benissimo. La foresta toglie ogni orizzonte possibile, è asfissiante sia in questo che nei continui insettini, pollini, polveri e pulviscoli che girano in aria.

La tecnologia è pre Vic-20, stilosa.

La Legge latita e non è facilissimo estrarre queste gemme, quindi c’è anche gente che la pensa “tanto vale rubare le gemme dai minatori, meno sbatta e maggior profitto” e ci sono anche strambi scarti fra il mistico e il postapocalittico/road movie che scelgono di vivere in qualche modo su quella luna.
Accadono cose, figlia (non spoilero, le cose accadono subito e si vede nel trailer) si ritrova impossibilitata a tornare sull’astronave madre e deve decidere se fidarsi o meno di un delinquente che parla meglio dei delinquenti medi.

I dettagli alle volte sono appena accennati e sfumati, ma hai l’impressione di veridicità  e credibilità  e gran profondità , è un mondo che vive anche fuori dai confini di quel film, Pedro Pascal è un guascone bravone e lui e Sophie Thatcher si rubano di continuo la scena.

Altro bell’esordio a regia e scrittura (del duo Christopher Caldwell e Zeek Earl), lezione di impiego di budget ridotto, sarebbe bello vederlo al cinema ma pazienza. A fine visione mi ha dato l’impressione di essere riuscito a fare per la fantascienza odierna quel che ‘The Void’ ha provato a fare ma non riuscendoci granchè per l’horror contemporaneo.