Ben Shemie, frontman dei Suuns, ha realizzato “A Skeleton”   il suo primo lavoro da solista uscito per la Hands In The Dark Records il 15 febbraio. Pop Sintetico preciso, elettrizzante e con un po’ di psichedelia che rende tutto più armonioso. Sperimentale dal primo all’ultimo pezzo. L’album è il racconto di pensieri vaganti e di sogni ad occhi aperti di uno scheletro. Per avere un’idea un po’ più chiara si può ascoltare e guardare il video diretto dallo stesso Ben Shemie.

Dalla prima canzone “First”,che come un Virgilio ci introduce al disco, fino all’ultima “Do Do Do” quasi un relief, liberatoria, si percepisce quanta dedizione e sensibilità  ci sia dietro, ogni piccolo suono è deciso e quasi programmato per essere li. Si può ascoltare come ogni canzone sia concentrata all’interno di un proprio ambiente, si riesce a captare come se ognuna vivesse di una propria personalità . Sembra di essere all’interno di un immenso hotel sperduto (quasi come l’Overlook Hotel di Shining) dove, per ogni canzone, si apre una porta e nuova stanza, tutte collegate da un unico ed infinito corridoio.  “Down Arms”   robotica e raffinata, oppure”Lust”che rimbalza da una parte all’altra come se fosse la voce di Shemie a trasportare il suono o la lisergica sbrilluccicante “I Know You Feel The Same”.

Ben Shemie ha detto in un’intervista che ha creato quest’album praticamente ad occhi chiusi, lasciandosi trasportare dal suono e dalle armonie che ne uscivano. Vi do un consiglio, provateci anche voi.   Mettetevi comodi, chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare dal magnetismo di Ben Shemie.