Amanda Palmer è sempre stata un’artista ribelle, indipendente. Performer nel senso più vero del termine, fin da quando calcava i palchi con i Dresden Dolls, ha dimostrato negli anni di poter fare a meno delle grandi case discografiche finanziando mille progetti teatrali e musicali con il crowdfunding quando nessuno pensava fosse possibile farlo. E’ riuscita a costruire una comunità di fan incredibilmente fedeli, che seguono attenti ogni sua mossa compreso il video di “Mr. Weinstein Will See You Now” diventato virale l’anno scorso.
Non lascia mai indifferenti, Amanda Palmer. Sembra quasi destinata a rompere le convenzioni parlando di temi che pochi colleghi hanno il coraggio di toccare e di approfondire, come succede in “There Will Be No Intermission”. Registrato a Los Angeles in appena un mese, prodotto da Amanda e John Congleton con la partecipazione di Max Henry alle tastiere, Joey Waronker alla batteria e Jherek Bischoff al piano è un disco complesso, ricco di sfumature e inframmezzato da piccoli intermezzi musicali che collegano tra loro i vari brani.
“La maggior parte di queste canzoni erano esercizi di sopravvivenza” ha detto Amanda Palmer e non è difficile crederle quando si siede al piano nell’intensa “Death Thing” o imbraccia l’amato ukulele in “Bigger On The Inside” e “The Thing About Things”. Le armonie scarne ma dolci e le parole taglienti di “The Ride”, le note oblique di “Machete”, l’omaggio alla scrittrice “Judy Blume” rivelano un lato diverso di Amanda Palmer. Non la guerriera pronta a dominare il palcoscenico ma una donna, forte e non certo priva di fragilità e insicurezze.
Una quarantenne capace di parlare di aborto senza rimpianti, giustificazioni o censure in “Voicemail for Jill”, mettersi a nudo in “A Mother’s Confession” e ricordare con affetto la propria madre in “Look Mummy, No Hands”. La Amanda Palmer del 2019 afferma convinta che essere donne non vuol dire necessariamente essere perfette. Lo fa con un disco ambizioso e creativo, una maratona di settantaquattro minuti dove le emozioni sono in primo piano. Viscerali, genuine e oneste.