Ritorno col botto per il trio garage-punk di Atlanta. Julia, Meredith e Stephanie riaffilano gli strumenti e rispondono presente per l’ennesima volta. Si sbattono l’anima per far ciò che gli riesce meglio: mietere riff ballerecci su basi esilaranti dove canto adolescenziale e controcanto con vocione randagio giocano a rincorrersi, sovrapporsi e darsi il cambio. Motto collaudato che resiste alle mode e agli umori.
Tuttavia se “Bimbo”, “5 Farms” e “F the NRA” finiscono per essere gli acclamatissimi marchi di fabbrica di “The Devil You Know”, è giusto dire che questo è l’album in cui finalmente le Coathangers si scrollano da dosso il fastidioso stereotipo dell’essere una versione glitterata dei Ramones.
Il primo indizio in tal senso è rinchiuso in “Last Call”, dove gli accordi minori intrisi di maledetta nostalgia vengono poi squarciati da un tripudio di joie de vivre su cui è impossibile non lanciarsi in poghi selvaggi. Ma il vero piatto forte viene servito alla fine, quando un insolito incedere simil spaghetti-western accompagna “Lithium” verso un’esplosione dream-pop coi fiocchi e con tanto di organo a chiudere. Continuate così ragazze!