Nove sono gli album da solista di Edwyn Collins, il quarto dopo quel tragico episodio, nel 2005, dove rischiò la vita per un’emorragia celebrale che per poco non gli costò la pellaccia. Ma si sa, gli scozzesi hanno la pelle dura e difficilmente la vendono per pochi soldi. 59 anni, leader e vocalist degli Orange Juice, band che si sciolse nel 1985 dopo lo scarso successo dei loro ultimi due album ed al crescente malumore in casa Polydor, l’etichetta per cui avevano firmato (il brano “I Guess We Were Young” compreso nel nuovo album tratta appunto di questo scioglimento).
La carriera di Collins inizia quindi nel lontano 1987 e tocca il suo apice nel 1994, quando il brano “A Girl Like You” diventa un successo planetario. Attore e produttore televisivo Collins ha pure le sua etichetta, la AED ed ha spostato lo studio di registrazione da Londra a Hemsdale nel Nordest della Scozia. Qui nelle Highlands ha avuto origine la sua famiglia ed a poca distanza si trova il villaggio abbandonato di Badbea, che ha ispirato a Collins il titolo dell’album.
L’artista di Edimburgo ripropone brani blues che hanno da sempre caratterizzato la sua produzione ed il suo debole verso questo genere: “It All Makes Sense to me”, l’acustica “Beauty” e la traccia che chiude l’album “Badbea” . L’album è ben prodotto, i fiati ed il pianoforte salvano pezzi altrimenti insignificanti come “I Guess We Were Young” o la saltellante “In The Morning”. Si emigra verso atmosfere Stooges con “Outside” che rimane il brano più incisivo per poi cadere in una elementare ed irritante Glasgow To London” che forse ha in una frase nel testo la sua ragione di esistere:”Ambition drove my life / Now I’m old I must admit I couldn’t give a fuck.”.
Il resto delle canzoni mettono in evidenza la caratteristica voce di Collins, eterno crooner, e la sua capacità di scrivere pezzi che vanno ad arricchire lo scaffale con l’etichetta “musica leggera”.