Volete fare un giro nel deserto? Bene allora chiudete gli occhi e piazzate ad alto volume la musica del nuovo album di Shana Cleveland. Vi sembrerà davvero di essere li. Magari mentre il giorno sta calando, si avvicina la notte…una serie di sensazioni contrastanti vi assalirà . Vi sembrerà di essere rilassati eppure una sottile inquitudine sarà sempre presente, perchè le musiche, principalmente acustiche, della componente delle La Luz sono in realtà capaci di assorbire e trasmettere una vasta gamma di sensazioni, ma sicuramente non trasmettono l’assoluto rilassamento. Bisogna andare in profondità e lo farete, ve lo assicuro…qualcosa di sinistro, in mezzo alle tenebre saprà emergere.
Il bello è proprio questo: il suono minimale, acustico e polveroso di Shana vi sembrerà caldo e accogliente e invece nasconde bagliori strani, passaggi in cui qualcosa va oltre alla nostra comprensione. Il fuoco del falò si sta spegnendo e anche i bagliori che mandava non ci fanno più compagnia e ne sentiamo la mancanza, perchè il buio non ci piace e qualcosa, intorno a noi, sembra già esserci: entità vere? Ricordi ossessivi? Pensieri disturbanti? Qualcosa non ci da tregua in questo confine tra la luce l’ombra.
I ritmi sono bassi, riflessivi e conturbanti. Shana non corre, anzi, si muove morbida e delicata, chiedendoci di fare lo stesso, con gli occhi bene aperti su quello che ci circonda, senza aver paura di abbandonarci a qualcosa di spirtuale e mistico che possa essere ottimale deus ex machina in queste situazioni.
Un gran bel disco. Da assaporare in particolare momenti. Entra in circolo piano e poi diventa una ragnatela…
Photo Credit: Eleanor Petry