La ristampa di un classico come “The Man Who” dei Travis è l’assist perfetto per piazzare una top 10 della band di Fran Healy e compari. La cosa ovviamente ci piace assai, anche se, dobbiamo essere sinceri il tutto è l’occasione anche per guardare con rammarico a una carriera che, con gli ultimi album, ha regalato pochissime emozioni, come a dire che il buon vino, a volte, invecchiando non migliora affatto.

10 ““ WHERE YOU STAND

2013, da “Where You Stand”

Saltiamo a piè pari l’ultimo disco “Everything At Once”, nel quale, francamente, non c’è nulla da salvare e per la posizione numero 10 andiamo a pescare la title track del penultimo album, la piacevole “Where You Stand” che ci mostra i Travis impegnati a fare quello che sanno fare meglio; melodici mid-tempo un po’ uggiosi e malinconici, con piano e chitarra che si cercano e si trovano.

9 ““ SOMETHING ANYTHING

2008, da “Ode To J Smith”

Un disco in cui tirare fuori i muscoli, questo ci pare “Ode To J. Smith”. Non tutto funziona a dovere, dobbiamo essere sinceri, ma qualche episodio bello rumoroso e grintoso fa il suo effetto. Il singolo “Something Anything” viaggia discretamente.

8 ““ CLOSER

2007, da “The Boy With No Name”

Dopo un disco cupo e decisamente sottotono come “12 Memories” (anche da questo disco abbiamo deciso di non estrarre nessun brano), i Travis sembrano voler aggiustare il tiro, riprendendo le vie conosciute dei loro album più famosi e riusciti e “The Boy With No Name” in parte riesce nell’impresa, anche se a tratti tutto ha l’aria di essere più un compitino che una vero e proprio lavoro sudato e coinvolgente. “Closer” però cattura tutta la bravura della band, queste sono le loro canzoni simbolo, con un suono inconfondibile. Poco da fare.

7 ““ SAFE

2001, da “The Invisible Band”

In punta di piedi i Travis sono imbattibili. Queste chitarre, questa malinconia soffusa, questa dolcezza e si fa avvolgente. “Safe” è una coperta che scalda e porta alla mente momenti importanti.

6 ““ WALKING IN THE SUN

2004, da “Singles”

Inevitabile raccolta di singoli per i nostri eroi, che però piazzano anche un delizioso inedito che risponde al nome di “Walking In The Sun”. Tutto quello che vuoi sentire dai Travis, con questa dolcezza tra Beatles e Belle & Sebastian, è in questo brano.

5 ““ WRITING TO REACH OUT

1999, da “The Man Who”

Nigel Godrich ai posti di comando e la musica cambia rispetto ai Travis “fracassoni” dell’esordio. “Writing To Reach Out” apre la strada al capolavoro della band, che incorporano romantica malinconia e giornate uggiose in un suono semplice, melodicamente coinvolgente e senza un minimo segno di cedimento.

4 ““ FLOWERS IN THE WINDOW

2001, da “The Invisible Band”

A mio avviso una delle melodie più cristalline mai composte dalla band. Una canzone che suona fresca, coinvolgente e romantica pur con il suo brio. Che meraviglia.

3 ““ DRIFTWOOD

1999, da “The Man Who”

In alto le mani e i cuori. Il Travis pensiero si esprime qui a livelli altissimi. Una ballata che di diritto entra nella storia della band.

2 ““ TIED TO THE 90’s

1997, da “Good Feeling”

Il disco d’esordio dei Travis non può non risentire del clamore che stanno suscitando gli Oasis, certo, ma loro sono scozzesi, cazzo, e la melodia ce l’hanno nel sangue. Ecco un disco in cui le chitarre si fanno sentire, ma in cui emerge anche un lato scanzonato e pimpante che poi nel corso della carriera andrà  un po’ spegnendosi. Sono legato a piccoli/grandi classici come “U16 Girls” o “All I Want To Do Is Rock”, ma è “Tied To The 90’s” che mi porta il sorriso ogni volta che la sento.

1 ““ WHY DOES IT ALWAYS RAIN ON ME?

1999, da “The Man Who”

Quando una band è baciata dagli dei del pop può succedere che arrivino canzoni simili, in cui tutto è perfetto e non si può pensare di cambiare nemmeno una virgola, figurarsi una nota. Il brano è la canzone più famosa e conosciuta della band scozzese, un vero e proprio monumento sonoro. Imprescindibile e primo posto meritatissimo!