Sapete, io, gli Wand, li ho conosciuti grazie al mio chitarrista, senza di lui non avrei mai ascoltato “1000 Days”, uno dei miei dieci album preferiti in assoluto (infatti lo ringrazio infinitamente); poi quando è arrivato “Plum” non l’ho recepito benissimo, ero in un contrasto interiore, mi piaceva per alcuni aspetti e per altri molto meno, ma, adesso che è uscito “Laughing Matter”, la musica cambia, letteralmente.

Ho ascoltato il disco almeno una decina di volte prima di apprezzarlo: è leggermente ostico, perchè ha delle parti molto melodiche e lunghe (quasi soporifere, a un ascolto distratto) in contrasto con del noise niente male. Sta di fatto che l’intero album favorisce (anzi, pretende) dei cicli di ascolto prolungato per essere capito allaperfezione, ma, vi assicuro, ne vale la pena. Pezzi come: “Xoxo”, “Thin Air” oppure la incredibile “Airplane” sono delle mine vaganti. Il fatto che sia così lungo non lo rende immediatamente fruibile a tutti, ormai la gente è abituata a pezzi corti e “superorecchiabili”, e invece questa volta si richiede un po’ di sforzo, ne siete capaci?

Questa però non è la consacrazione, attenzione, è la conferma, sì, la conferma che gli Wand sono una band di qualità . Probabilmente quello che abbiamo fra le mani potrebbe essere un segno premonitore di quello che sarà  il loro futuro artistico musicale, ma forse è troppo presto per fare previsioni, per adesso godetevi “Laughing Matter”, datevi un’oretta e mezza per ascoltarlo, con calma, e carpirne l’essenza. Fatelo!

Credit Foto: Abby Banks