di Fabio Campetti
Quando parli di brit rock, pensi subito ai Beatles, agli Stones, agli Smiths, alla faida Blur vs Oasis e chi più ne ha più ne metta, ma non si possono non citare almeno una volta i Teenage Fanclub, scozzesi ma con influenze oltreoceano; hanno scritto, a loro modo, fin dagli esordi, una bella pagina della musica del Regno Unito. Un sound fresco, chitarristico a 360 gradi, una sorta di risposta in chiave albionica al grunge che spopolava in quegli anni, i primi anni ’90, canzoni con i sixties nelle vene, un tocco di Neil Young e i vinili dei Beach Boys nello stereo. Il meglio, probabilmente, l’hanno dato nel momento più hype della loro carriera, il quinquennio ’90 – ’95, penso al capolavoro “Bandwaagonesque”, a “Thirteen” o “Gran Prix”, quello era anche l’apice della loro popolarità , coccolati dallo stesso Kurt Cobain che li citava sempre tra i suoi gruppi preferiti. Negli anni hanno comunque confezionato album sempre di alto livello, “Songs From Northern Britain” del ’97 ne è la prova, fino ad arrivare ad “Here” del 2016, la loro ultima fatica.
Da allora qualcosa è cambiato, con la fuoriuscita di Gerard Love (bassista e co-fondatore del progetto), per divergenze di gestione (così recitò il comunicato stampa a fine 2018). Questo non ha impedito loro di tornare in tour, probabile causa (pare) della diatriba che ha portato alla separazione. Quest’anno c’è stata anche la pubblicazione di un nuovo singolo “Everything Is Falling Apart” (francamente, va detto, una b-side a tutti gli effetti), che immagino sia di antipasto per un lavoro sulla lunga distanza.
Ovviamente la setlist di stasera è un mix di brani pescati qua e là , con alcuni classiconi da cantare a squarciagola, da “The Concept” a “Alcoholiday”, da “The Cabbage” (“Thirteen” questa volta non è stato snobbato, come nella precedente visita italiana) a “Start Again”, fino a chiudere 1h e 25 di set con il loro primissimo singolo “Everything flows”. La location è di quelle suggestive, il Cortile del Castello Estense per Ferrara sotto le stelle, la classica, quanto abituale, rassegna che ha portato, negli anni, artisti di altissimo livello; forse stasera non c’è il pubblico delle grandi occasioni, peccato, mi aspettavo più affluenza anche per la presenza sporadica dei Teenage Fanclub qui da noi (l’ultima è stata al teatro Antoniano, a Bologna, nel tour di “Here”).
Detto questo, band in forma, che non da mai l’idea di avere il pilota automatico inserito e unita più che mai (la perdita di Love, almeno sul palco e dal punto di vista della resa è stata ottimamente assorbita, poi dal punto di vista della setlist, vedere mancare alcune perle scritte da lui, beh, è dura da mandare giù, ve lo assicuro), che regala sempre tante emozioni, anche perchè, al netto di certe assenze, stiamo parlando di grandi canzoni da studiare a scuola, come direbbe un mio amico: eroi veri.