Scoprii i NOFX per caso ad una festa da amici. In quel periodo, nel fior fiore dell’adolescenza, ci divertivamo a tingerci i capelli, spesso pettinandoceli nelle maniere più bizzarre o anticonformiste. Anche l’abbigliamento non era certo da meno, ricordo infatti che era buona norma prendere qualche t-shirt e, grazie ad un po’ di ammoniaca disegnarci qualsiasi cosa con un pennello. Di solito erano nomi di gruppi o altro inerente alla musica ma che comunque, in ogni caso, faceva sempre storcere la bocca al passante di turno che ci guardava schifato. Noi questo lo adoravamo.
Potete capire che i miei 16 anni erano veramente perfetti per scoprire un album come “Punk In Drublic” e , “Lory Meyers”, la canzone giusta per attirare la mia attenzione quella sera senza considerare che mentre scoprivo il nome di quel gruppo fino ad allora sconosciuto, i soldi della mia paghetta settimanale erano praticamente già  spesi.
“Punk In Drublic”, un titolo anagrammatico che riassume lo spirito dell’album, viscerale, grezzo, ribelle. Perchè non chiamarlo direttamente Drunk in Public? Sarebbe stato più scontato ovviamente, cosa poco rappresentativa per la band che resta sempre molto diretta e provocatrice.
Tutti musicisti tecnicamente avanzati e molto competenti, i quattro californiani di Los Angeles in dai primi album sono riusciti a spiccare dal massiccio movimento punk rock degli anni ’90 arrivando proprio con questo lavoro al disco d’oro, per molti addirittura il disco migliore dell’intera discografia, per altri il “Black album” della band, di fatto oggettivamente, un album che ha fatto molto parlare.

Che dire, il disco inizia con “Linoleum” che solo a pronunciarne il titolo mi si crea un tappeto di peli d’oca su tutto il corpo, una mitragliata hardcore melodica che fa decollare l’album all’istante. I cori perfettamente armonizzati con il cantato principale raccontano di situazioni sociali al limite ed emarginazione, le chitarre talmente grasse e lussuriose, perfettamente sincronizzate, sono tali da generare quel muro di suono caratteristico della band. Oddio che godimento, ma siamo solo alla prima canzone per fortuna!
“Leave it Alone” , molto più orecchiabile con i suoi “na na na na na na na na ” aggiunge un po’ di zucchero mentre “Dig” e “The Cause” perfettamente contestualizzate introducono uno dei pezzi più famosi e riusciti della band. “Don’t call me white” risulta essere il vero e proprio inno che manda un messaggio ben preciso tra stereotipi e generalizzazioni.
“Punk In Drublic” scorre alla grande toccando brani come “Perfect Governament” dove l’autore del pezzo originale Mark Curry partecipa alle voci in prima e seconda linea, “The Brews” altro pezzo super conosciuto in chiave Skin Punk che parla di Ebrei in maniera simpatica ed originale (Fat Mike appunto è ebreo) , stupendo. Assoluto.
“The Quass” , “Dying Degree” , la simpatica e orecchiabile “Fleas” e “Lory Meyers” dal ritmo mitragliante, un vero e proprio incubo per tutti i batteristi del pianeta fino a quando entra con la sua voce da grattapane Kim Shattuck delle Muffs, in una delle più belle collaborazioni di sempre nella storia del Punk Rock.
Verso la fine del disco la splendida “Reeko” ci fa innamorare grazie al suo levare caratteristico ska/reggae e ci fa venire voglia di abbracciare la persona che abbiamo affianco anche se non la conosciamo.
Che disco stupendo, che ricordi indelebili.

Fat Mike, El Hefe, Eric Melvin, Erik Sandin, i NOFX, un gruppo di personaggi dalla vita sregolata, drogati, molesti e spudorati, che però hanno fatto la storia del Punk Rock anche grazie a questo album assoluto.

Pubblicazione: 19 luglio 1994
Durata: 39:55
Dischi: 1
Tracce: 17
Genere: Skate punk, Melodic hardcore punk
Etichetta: Epitaph Records
Produttore: Ryan Greene, Fat Mike

Linoleum – 2:10
Leave It Alone – 2:04
Dig – 2:16
The Cause – 1:37
Don’t Call Me White – 2:33
My Heart Is Yearning – 2:23
Perfect Government – 2:06
The Brews – 2:40
The Quass – 1:18
Dying Degree – 1:50
Fleas – 1:48
Lori Meyers – 2:21
Jeff Wears Birkenstocks – 1:26
Punk Guy (Cause He Does Punk Things) – 1:08
Happy Guy – 1:58
Reeko – 3:05
Scavenger Type – 7:12