Gradito ritorno questo weekend dei Palace, che si fanno di nuovo sentire dopo i buoni riscontri ottenuti dal loro esordio “So Long Forever” (2016): un paio di anni fa avevamo apprezzato la band londinese nelle sue date a Bologna prima e a Modena qualche mese dopo e questo nuovo LP ci dà  l’occasione per valutare il loro stato di forma.

“Life After” è album che, come il precedente, parla della perdita, ma è anche un manuale per andare avanti, ci hanno fatto sapere questi ragazzi inglesi in fase di presentazione del disco, quindi l’atmosfera potrebbe essere quantomeno speranzosa e già  questo potrebbe essere un dettaglio importante per invogliarci ad ascoltarlo.

La lunga e bellissima title-track, che apre questo sophomore, ci riporta subito ai livelli toccati con il loro debutto e sono già  brividi che scorrono puri sulla pelle: potente, ma gentile, “Life After” ha un non so che di meditativo che la rende così magica e quasi ultraterrena (forse come termine di paragone moderno potremmo citare le migliori cose dei Maccabees).

Le emozioni continuano forti con “Face In The Crowd”: seppure la strumentazione sia piuttosto ridotta ““ molto gradevole e leggera la chitarra acustica ““ è la calda voce del frontman Leo Wyndham a dare profondità  e un grande tocco sentimentale al brano.

Le percussioni del recente singolo “Martyr” ci ricordano i Wild Beasts e anche i paesaggi sonori dal sapore cinematico sembrano citare il gruppo nativo di Kendal, mentre “Running Wild” ha un’anima più pop rispetto agli altri brani e sono davvero apprezzabili le sue decise linee di chitarra.

I sette minuti della conclusiva “Heaven Up There” non sembrano assolutamente troppi perchè sono pieni di speranza e ci donano davvero una grande forza emotiva perfetta per andare avanti, anche davanti ai momenti dolorosi che ci si presentano davanti durante la nostra esistenza terrena.

“Life After” è composto da undici canzoni che, sebbene risultino spesso dolorose, vulnerabili e malinconiche, contengono comunque anche desiderio e voglia di cambiare in meglio e sanno come regalare sensazioni intense a chi le ascolta: la promozione per questo solido secondo LP dei Palace ci sembra più che meritata.

Photo Credit: Jono White