Il nome della band è lo stesso ma la sostanza è ben diversa. I Filter di quel gioiello oscuro, rabbioso e malsano che era “Short Bus” erano nati dalla fusione di due menti realmente deviate e geniali come Richard Patrick e Brian Liesegang, accompagnati da una drum machine. Il loro post grunge assorbiva influenze tanto nirvaniane quanto pensieri pulsanti mutuati dalla scuola di Trent Reznor e si ergeva come un monolite in grado di sconvolgere i nostri pensieri. “Title Of Record” (mai titolo più anonimo si poteva pensare) non ha quel sound e soprattuto non vede quella line up, perchè è in realtà  un progetto (quasi completamente) solista del solo Patrick, accompagnato dalla live band del tour dei “primi” Filter, ovvero Geno Lenardo (chitarra e autore, con Patrick di tre brani) e Frank Cavanagh (basso), più Steve Gillis (alla batteria, che aveva preso il posto di Matt Walker, entrato nei Pumpkins). Un cambio non da poco. Le classiche divergenze artistiche avevano fatto una vittima, ovvero Liesegang, che voleva spingere la band su territori più elettronici. La cosa non era gradita al buon Richard che invece voleva mantenere le chitarre sul gradino più alto del podio (in minima parte l’elettronica c’è anche in questo disco, comunque).

Ci vogliono ben 4 anni per dare alle stampe questo secondo album. In parte si perde quella cappa malata e negativa che rendeva il primo disco così disturbante ma si guadagna in orecchiabilità . Richard Patrick ha sempre una voce al vetriolo ma la mette al servizio di un rock che non disdegna di guardare con favore alla melodia. Intendiamoci, non è certo un male questo e anzi, la via percorsa da Patrick e dai suoi porterà  notti consensi di pubblico, con vendite molto alte e un singolo osannato e radiofonico come “Take a Picture”, ma, ripetiamo, non siamo più in un fottuto letto d’ospedale con il cervello a pezzi come in “Short Bus”.

Eppure dopo 20 anni “Title Of Record” si lascia ben ascoltare e non richiede una certa predisposizione come il suo predecessore. E’ un disco rock piacevole, carico, curato spesso e ottimamente nella ritmica e che lavora con gusto sui ritornelli, in cui la componente . “Welcome To The Fold” è incisiva e picchia sodo, con ottimo lavoro sulle ritmiche, in odore di tribalismi, e impennate melodiche che mandano la voce di Patrick altissima. E’ il biglietto da visita perfetto per il disco che tocca altri vertici nei ritmi spezzati di “It’s Gonna Kill Me”, che ha dei momenti di quiete spezzati da rabbiose esplosioni che lasciano senza fiato. Altro numero decisamente melodico è nel ritornello di “I Will Lead You”, che è anche la canzone più breve dell’album ma non per questo meno incazzata.
“Cancer” è brano d’atmosfera, qualcosa nell’oscurità  che è pronto a spiangersi verso di noi, qualcosa che si muove piano e ci infonde un senso di smarrimento e inquietudine, con questo lavoro al basso oscurissimo, mentre la voce evocativa nel ritornello è della divina D’arcy Wretzky. Ancora una volta poi il ritmo si alza e le chitarre fanno il loro rabbioso ingresso.

Anche nel primo album c’era un momento di calma con “So Cool” ma sembrava più la cantilena di un pazzo, una specie di calma dopo una tempesta che ci aveva fatto a pezzi. Patrick riprova il colpo in “Miss Blue” ma manca quell’effetto malsano, mentre invece centra il bersaglio melodico grosso con la già  citata “Take a Picture”, ballata-rock che in radio troverà  terreno più che fertile con il suo ritornello limpido e il buon lavoro acustico.

L’errore che si può fare nel giudicare “Title Of Record” (e spesso lo faccio pure io!!) è quello di paragonarlo necessariamente all’esordio, decisamente più ostico. Prendiamolo per quello che, ovvero è un piacevolissimo disco heavy, forse un po’ datato, ma che picchia sodo e cura non poco la melodia.

Due news: è da pochissimo uscita la versione di “Title Of Record” rimasterizzata e ampliata che ne celebra i 20 anni e poi Richard Patrick e Brian Liesegang si sono riappacificati e il nuovo Filter uscirà  con brani scritti da loro, insieme. Se non è una bella notizia questa!

Pubblicazione: 24 agosto 1999
Durata: 70:27
Genere: Industrial rock, Industrial metal, Rock alternativo
Etichetta: Reprise Records
Produttore: Ben Grosse, Richard Patrick, Rae DiLeo

Tracklist:
Sand ““ 0:36
Welcome to the Fold ““ 7:40
Captain Bligh ““ 5:12
It’s Gonna Kill Me ““ 5:04
The Best Things ““ 4:26
Take a Picture ““ 6:03
Skinny ““ 5:43
I Will Lead You ““ 3:23
Cancer ““ 6:40
I’m Not the Only One ““ 5:50
Miss Blue