Dieci anni fa gli Zen Circus hanno goliardicamente mandato tutti a quel paese. Potevano permetterselo dopo la lunga gavetta passata tra palchi e furgoni, dopo infinite serate post concerto vissute con quella domanda scomoda che aleggiava nell’aria: perchè non fate un disco tutto in italiano? Una sera vicino Cosenza gli Zen Circus hanno scoperto di avere risposta (e titolo) già  pronti.

Un album, il sesto per il terzetto, che ruotava attorno al concetto di qualunquismo e metteva minuziosamente alla berlina vizi e virtù di un’Italia che provava a cambiare ma in fondo restava sempre la stessa. Sfrontati, irriverenti, monelli dentro e fuori gli Zen Circus avevano le idee chiare: meglio essere Lucignolo che Pinocchio.

L’allegra brigata pisana per l’occasione allargava i ranghi, accogliendo amici e collaboratori: la voce di Nada in “Vuoti A Perdere” e quella di Davide Toffolo in “Ragazza Eroina”, la chitarra di Giorgio Canali e l’istrione Brian Ritchie dei Violent Femmes che dopo aver prodotto “Villa Inferno” era diventato il quarto membro dei Circo sia su disco che dal vivo.

I riferimenti degli Zen Circus sono quelli di sempre: la Provincia che stanca e abbraccia, gli scrittori che non vedono la penna, l’energia e l’allergia al compromesso, il punk e il folk combattente, disincanto e cinismo ma senza esagerare. “Esser stronzi è un dono di pochi farlo apposta è roba da idioti” e “le paure senza fissa dimora” che si rincorrono tra le note di “Andate Tutti Affanculo” prima della coda affidata a un illuminante dialogo tratto da “L’eretica” di Amando de Ossorio.

Il buonismo al contrario di “Canzone di Natale” e “Gente Di Merda” finita sulla amata / odiata compilation “Il Paese E’ Reale” curata dagli Afterhours che volente o nolente ha dato agli Zen Circus l’esposizione mediatica che ancora non avevano ottenuto.

Se dieci anni fa qualcuno avesse detto a questi corsari del rock italico che nel 2019 sarebbero saliti bandiere al vento sul palco di Sanremo non ci avrebbero creduto neppure loro. “Andate Tutti Affanculo” ha segnato l’inizio della seconda carriera degli Zen Circus, trasformandoli da eterni outsider in solidi rocker del nuovo millennio.

Data di pubblicazione: 11 settembre 2009
Tracce: 10
Lunghezza: 45:07
Etichetta: La Tempesta Dischi, Unhip records, Infecta suoni & affini
Produttore: Manuele “Max Stirner” Fusaroli

Tracklist

1. L’egoista
2. Vecchi senza esperienza
3. It’s paradise
4. We just wanna live
5. Vuoti a perdere
6. Andate tutti affanculo
7. Amico mio
8. Ragazza eroina
9. Gente di merda
10. Canzone di Natale