Ci sono sempre piaciuti gli Half Moon Run e li seguiamo fin dal loro esordio sulla lunga distanza, “Dark Eyes” (2012): nel weekend la band indie-folk canadese è finalmente tornata con questo suo terzo LP, che arriva a quattro anni esatti di distanza dal precedente, “Sun Leads Me On”.
Prodotto da Joe Chiccarelli (Frank Zappa, Spoon, The Shins), il nuovo disco, pur partendo da solide basi folk, sempre presenti nei dischi degli Half Moon Run, prova anche a sperimentare in più di una canzone, aggiungendo qualche synth e creando atmosfere diverse da quelle che ci si poteva aspettare da loro.
Il primo singolo che ha anticipato la nuova uscita, “Then Again”, apre i giochi: dopo un inizio semplice e rilassato dalle influenze folk, aggiunge ulteriori strumenti (tra cui il violino) al mix, che aiutano ad aumentare il livello di intensità emotiva della canzone.
La successiva “Favourite Boy”, invece, è indice dei primi cambiamenti: non ci sono solo deliziose armonie e ottime sensazioni melodiche, ma anche synth scintillanti ed eleganti che ci riportano indietro di oltre 30 anni e aggiungono un tocco di nostalgia alla musica della formazione di Montreal.
Il discorso prosegue anche in “Jello On My Mind”, gradevole e solare, che ci fa fare un altro tuffo verso gli anni ’80, mentre “Yani’s Song” sa come mettere in evidenza i sentimenti grazie a un ottimo uso delle armonie: qui la strumentazione rimane semplice ““ solo chitarra e mandolino ““ e serve a lasciare in risalto le voci.
Non possiamo, infine, non citare “Undercurrents”: sebbene la sua durata superi di poco i due minuti, questa traccia strumentale, composta con il solo aiuto del piano, sa come entrare immediatamente nei cuori di chi l’ascolta.
Un album positivo e capace di trasmettere forti sentimenti e, in alcuni casi, di spostare gli orizzonti musicali del gruppo canadese: un ritorno gradito per gli Half Moon Run.
Photo Credit: Yani Clarke