I Blaenavon, avevano negli anni passati catturato l’attenzione di molti e alimentato le speranze di chi si aspettava da loro grandi cose.
La loro seconda uscita, “Everything That Makes You Happy”, è stata alquanto complicata, il front-man Ben Gregory ha purtroppo avuto ricorrenti problemi di tipo psicologico che sono culminati in un suo inevitabile ricovero ospedaliero.
“Everything That Makes You Happy” dal punto di vista dei testi rappresenta molto questo periodo difficile, mentre dal punto di vista musicale sembra ripercorrere il periodo britpop con chiari riferimenti ad alcune band del periodo.
Il brano di apertura “I Want You”, se musicalmente appare con un bel brano dei Coldplay, dall’altra parte ha un testo che per quanto sembri una dichiarazione d’amore, ha il tono della disperazione e dell’incertezza, sottolineato dal ricorrente i want you ripetuto come un mantra, mentre il successivo “Catatonic Skinbag” è forse la canzone più autobiografica tra depressione e bottiglie di vino ad aggravare la situazione.
L’album scorre via che è una meraviglia e il richiamo alle band inglesi che hanno fatto la storia è spesso evidente, come avviene per “This Song’s Never Gonna Be The Same”, un gran bel pezzo dove ad un certo punto a fare il ritornello sembrano arrivare gli Oasis, si fa per dire, o come avviene per “Fucking Up My Friends” e in altri brani interessanti dove si leggono anche un po’ degli Echo And the Bunnymen del periodo anni 90, a sottolineare i chiari riferimenti di cui parlavo prima.
Scegliere i pezzi migliori risulta quindi difficile perchè l’album è molto piacevole come viene per “All Your Vanity”, che critica la vanità social, o la canzone di chiusura la titletrack “Everything That Makes You Happy”, dove il testo è sarcastico e il brano si apre con un sospiro come a tracciare la propria depressione ironicamente rappresentata da ciò che ti rende felice.
L’album, se da un lato ha la giusta componente del racconto personale a volte anche drammaticamente reale, dal punto di vista musicale risulta a volte quasi ruffiano e in confort zone, ma il risultato è assolutamente piacevole.
I Blaenavon mi sono piaciuti, mi aspettavo forse ancora di più, ma in fondo solo perchè sono un cavallo sul quale avevo tanto puntato da tempo.