Quando si era ventilata in redazione l’ipotesi di dedicare uno degli articoli relativi ai compleanni di album significativi ai Lùnapop, beh, ammetto di esserne stato sorpreso.

Un lampo, un attimo di scetticismo e invece poi, eccomi qua, proprio io a scriverne, nonostante gli ascolti siano via via andati negli anni ben altrove rispetto al seppur piacevole pop portato al gran successo dal giovane Cesare e dai suoi fidi compagni di viaggio.

Oddio, il pop, anche italiano, rientra(va) nei miei ascolti ma quando uscì “…Squèrez?”, 20 anni fa, ero molto diffidente nei confronti del cantante mechato, mio quasi coetaneo. Però accadeva poi che quelle canzoni, a partire dalla scanzonata “50 Special”, entrassero in ogni caso a far parte degli ascolti collettivi, un po’ perchè si sentivano praticamente ovunque ma soprattutto per la “potenza” intrinseca del singolo, adatto, ebbene sì, a riempire dapprima improvvisati dancefloor o sagre paesane, ma poi, d’impeto e repentinamente, le discoteche, finanche i grandi locali, per finire trionfante sui principali palchi dell’allora in voga Festivalbar.

Sì, i Lunapop, questi 5 ragazzi bolognesi, poco più che adolescenti, avevano fatto centro, alla faccia del me stesso che li considerava anacronistici, per non dire “antichi”, a enunciare in maniera ok genuina e sbarazzina, ma forse sin troppo banale (con l’ effetto diario  dietro l’angolo), quelle che erano semplici frasi d’amore.

Mi sbagliavo, perchè a quanto pare all’epoca in quel preciso momento storico c’era bisogno proprio di un gruppo così, di un leader carismatico e spruzzante energia e sfacciataggine da tutti i pori quale Cesare Cremonini e di facce pulite, rassicuranti, sincere. Perchè tutto si poteva dire su di loro, ma di certo non che fossero stati costruiti a tavolino o lanciati secondo programma o schema fisso promozionale.

Si è poi scoperto come fosse stata invero dura l’ascesa del gruppo, quanto tenace fosse un ancora liceale Cesare a proporre in giro, a bordo, guarda caso, di una fiammante vespa i suoi primi provini, fino al fatale incontro con Walter Mameli, autentico mentore della band, nonchè il primo a credere nelle loro qualità .

Sembra assurdo parlare di gavetta per degli appena maggiorenni, ma in alcuni casi Cesare aveva composto quelle primordiali canzoni a 14/15 anni (hai voglia ad essere ingenue, beata gioventù) e già  ottenuto rifiuti in serie, per i motivi che in pratica ho esposto prima e che non convincevano neanche me.

Il loro modo di cantare l’amore in pratica era un po’ da “giovani vecchi”: non c’era sfrontatezza, sicumera, arroganza ““ pensiamo ai trapper odierni, anch’essi la maggior parte poco più che maggiorenni ““ ma a colpire fu proprio quell’aspetto in fondo, la bellezza dei puri sentimenti e le parole adatte a esprimerli.

Venivano associati al fenomeno delle boy band, quindi nel filone di Backstreet Boys, Boyzone, Five e compagnia allora molto in auge ma in realtà  i Lunapop come detto non furono per niente costruiti a tavolino da un produttore, niente provini in cui dovettero dimostrare di ballare, di ammiccare o quant’altro: erano però letteralmente una band di ragazzi! Ma testi e musiche erano appannaggio loro, di Cesare in particolare che in pratica firma da solo quasi interamente i brani, eccezion fatta per due episodi (fra l’altro a mio avviso tra i più riusciti), quali “Resta con me” e “Se ci sarai” composti dal batterista Alessandro “Lillo” De Simone (la prima solo per la parte musicale, la seconda interamente). “Se ci sarai”   è inoltre cantata nella prima versione di “…Squèrez?” proprio da Lillo, con la sua voce forse troppo acerba e fragile ma comunque piacevole e caratteristica per quel pezzo, tanto che suonerà  un po’ strano in seguito sentirla cantata in modo più perentorio e marcato da Cesare quando uscì come singolo nella riedizione dell’album.

Detto di Lillo, rimane da citare almeno gli altri protagonisti del gruppo, seppur fossero poco più che semplici comprimari, almeno una volta iniziata l’avventura discografica, laddove invece in fase embrionale avevano un “peso specifico” maggiore.

Gabriele Gallassi era il timido chitarrista acustico, Mike Giuliani suonava l’elettrica (diciamolo pure, in fase di registrazione fu un po’ sacrificato, visto che il suo strumento non si può dire sia molto preminente), mentre al basso solo in un secondo momento arrivò Nicola Balestri, molto più noto come Ballo  e l’unico che continuò da subito l’avventura con Cremonini, una volta che questi intraprese il suo percorso solista. Già  nei Lunapop, l’allora musicista rasta mostrava molta affinità  col leader, pur come detto essendosi in realtà  unito al gruppo più tardi, subentrando al bassista originario Andrea Furlanetto, il riccioluto che era presente nel mitico video di “50 special”.

Giusto ricordarli ma si sarebbe capito presto che nonostante iconograficamente i Lunapop funzionassero perfettamente come gruppo, era il solo Cesare in realtà  a tirare le fila, essendone cuore e testa, e a conti fatti il talento più puro dei cinque.

C’è la sua impronta come detto sulla quasi totalità  delle tracce, c’è lui dietro fortunatissime (oltre che riuscite) ballate come “Vorrei”, “Qualcosa di grande”, “Niente di più”   o “Un giorno migliore”, per quanto quest’ultima somigli moltissimo ““ per usare un eufemismo ““ a “Better Day” degli inglesi Ocean Colour Scene, oltretutto sin dal titolo. Noi però vogliamo credere all’innocenza di Cesare che disse di aver scritto quella canzone quando aveva solo 15 anni (poi va beh, più volte dichiarò di essere fan sfegatato dell’allora imperante britpop ma in fondo il gruppo di Simon Fowler non era così popolare da noi, vuoi che il Nostro li conoscesse davvero?).

Ok, sono sarcastico, ma anche chiudendo un occhio, si deve ammettere che la canzone funzionava benissimo e che fu in grado di tenere a galla il gruppo, evitando quindi l’effetto one hit wonder dato dal clamoroso exploit di “50 special”, in grado di issarsi poco alla volta in cima a tutte le classifiche, prima quelle radiofoniche, poi quelle di vendita.

Proprio così, perchè “…Squèrez?” (termine che in gergo significava “merda” inteso come motto di incitamento e di buon auspicio), stette al primo posto in classifica per lunghi mesi, risultando il terzo album più venduto del 2000, con più di un milione e mezzo di copie vendute!

Non si deve ricercare l’artificio particolare tra le pieghe di questo disco, si tratta di “semplice” pop, senza velleità , se non quello di colpire soprattutto l’immaginario dei teenager, ai quali si erano di fatto rivolti ma i cinque ragazzi bolognesi riuscirono ad allargare gli orizzonti e ad arrivare al cuore di moltissimi ascoltatori, di età  fra le più svariate.

E’ giusto perciò celebrarli perchè il loro fu un caso unico nella discografia italiana, almeno in tempi recenti.

Un unico album, un clamoroso successo e poi lo scioglimento”…annunciato no, ma scontato un po’ sì, proprio per la distanza che sembrava a un certo punto separare Cesare dal resto del gruppo.

Lui aveva già  le idee chiare, sapeva dove voler (e realisticamente poter) arrivare, aveva desiderio di crescere in fretta e misurarsi con i grandi della canzone italiana, e gli altri probabilmente non erano pronti a seguirlo, erano rimasti frastornati dal successo e probabilmente senza gli strumenti per manovrarlo.

Oppure più semplicemente, le prospettive erano diverse, così come le qualità , tanto che solo dopo diversi anni parte della band (il batterista De Simone e il chitarrista Gallassi) diede vita ai Liberpool, copia assai sbiadita dei Lunapop, come se dieci anni da quell’epocale esordio non fossero passati (passatemi un altro paragone, più che gli Ocean Colour Scene, sembravano i”… Beady Eye italiani!), mentre Cesare nel frattempo era già  diventato in effetti (come previsto) uno dei più talentuosi cantautori del nuovo millennio, con Ballo rimasto al suo fianco in tutti i suoi multiformi dischi pubblicati in questi 20 anni.

Quel Cesare Cremonini che nell’ambito della musica leggera italiana è uno a cui piace in qualche modo osare, almeno negli arrangiamenti, stando attento a cosa succede altrove, e cercando oltretutto un linguaggio sempre più personale.

Nonostante i risultati raggiunti, con album tuttavia non sempre a fuoco (ma non è questa la sede giusta per parlarne), è indubbio però che non sia più riuscito a scrivere canzoni banalmente d’amore, dirette e fresche come quelle contenute in “…Squèrez?”. Segno che, sotto sotto, quelle canzoni avevano già  un valore e portavano con sè i semi di un talento autentico.

Lunapop – “…Squèrez?”
Data di pubblicazione: 30 novembre 1999
Tracce: 12
Lunghezza: 52:02
Etichetta: Universo
Produttore: Walter Mameli

Tracklist:

Qualcosa di grande
Un giorno migliore
50 Special
Resta con me
Vorrei
Se ci sarai
Metrò
Niente di più
Cara Maggie
Zapping
Questo pianoforte
Silvia stai dormendo