#10) THE IRISHMAN
di Martin Scorsese
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“The Irishman” non è il capolavoro osannato da chi sta parlando del migliore Scorsese del millennio (che è o “The Departed” o “The Wolf Of Wall Street”), ma nemmeno la ciofeca, inutilmente lunga e noiosa attaccata dalle orde di detrattori. Anzi, il film le sue tre ore e mezza se le porta molto bene, con una pausina al punto giusto quasi non le si sente. E poi quei tre insieme, come anche le fugaci apparizioni di Keitel e “Todd”, sono un piacere totale.
#9) THE AVENGERS: ENDGAME
dei The Russo Brothers
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Piaccia o no è il film che pone fine ad una saga che ha cambiato il modo di intendere il cinema mainstream, in più è oggettivamente un film divertente ed emozionante.
#8) IL TRADITORE
di Marco Bellocchio
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Biopic solido e accattivante sulla storia del primo pentito, si allunga un po’ troppo nella sua fase processuale.
#7) DER GOLDENE HANDSCHUH
di Fatih Akin
Più che le gesta dell’assassinio seriale ad andare a segno è la messinscena decadente e mortifera, che riesce ad iniettare nello spettatore un forte senso di malessere, fargli percepire il disagio della St. Pauli di metà anni ’70, in alcuni momenti fargliene finanche sentire la puzza. Oltre al terribile protagonista, incredibile la carrellata di reietti frequentatori del bar del titolo, dalle vecchie puttane al terribile ex membro delle SS.
#6) MIDSOMMAR – IL VILLAGGIO DEI DANNATI
di Ari Aster
Un capolavoro? Forse, ma diamogli ancora del tempo.
Sicuramente però si tratta di un instant-cult, che si unisce a “Suspiria” di Guadagnino e “La Casa di Jack” di Von Trier nella lotta per accaparrarsi il titolo di miglior film dell’anno.
(Micky Cardilicchia)
#5)ONCE UPON A TIME IN HOLLYWOOD
di Quentin Tarantino
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L’omaggio del divino Quentin al mito di Hollywood, con il solito revisionismo storico permeato da un’inedita dolcezza. Pitt iconico.
#4) JOKER
di Todd Phillips
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Il cinecomics incontra il cinema d’autore in un film imponente e contagioso, che sfrutta Gotham City per mettere in dubbio l’ordine sociale della realtà .
#3) PARASITE
di Bong Joon-ho
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Magnificamente terribile scontro tra classi su più livelli che, anche crazie a un cast straordinario nella sua coralità , assume plasticamente varie forme, dalla commedia nera allo splatter. Palma d’oro a Cannes.
#2) MARRIAGE STORY
di Noah Baumbach
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Un affresco veritiero e potente di un momento delicato come la fine di una relazione con un figlio in mezzo. Attori protagonisti e comprimari in stato di grazia.
#1) DOLOR Y GLORIA
di Pedro Almodovar
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Potrebbe essere un epitaffio, la poetica chiosa di una carriera straordinaria, trovando il capolavoro tanto agognato dal protagonista del film, superando ogni blocco raggiungendo la perfezione di immagine e concetto.