Dura stare sulle montagne russe dei Primal Scream. Dura per chi li ascolta ma, tutto sommato, anche per loro stessi. Dopo la sbornia assoluta, meritata e trionfale di “Screamadelica” (1991), in cui psichedelia ed acid house si mescolano e si fondono in qualcosa di semplice, all’apparenza, ma rivoluzionario nel concreto, ecco che i nostri vanno in tilt e (forse travolti pure dalle sostanze di cui abusavano) si credono i Rolling Stones. “Give Out But Don’t Give Up” (1994) sforna giusto qualche canzone classic rock adatta, al massimo, per essere la colonna sonora di un pessimo spot per un pessimo whiskey. Marcia indietro innestata e dalle stelle si passa alle stalle. “Vanishing Point” (1997) tenta di riportare la band su binari qualitativi accettabili, riprendendo un po’ i profumi di “Screamadelica”, ma alla fine non si esce pienamente soddisfatti dell’ascolto.
Arriviamo al 2000. Cosa tirerà fuori Bobby Gillespie da suo cilindro? “XTRMNTR” è la risposta e, diciamolo tranquillamente, è un signor disco. Acido, cattivo, incazzato, sporco e con la bava alla bocca. Bobby si butta in politica, tifa rivolta e butta benzina sul fuoco con i suoi testi che ne hanno per tutti, dal governo, alla polizia alle multinazionali. Il nostro è schifato e arrabbiato e non ne fa mistero. Certo che non basterebbero le sue parole al vetriolo, bisogna che anche l’impianto musicale sia all’altezza della situazione e anche in questo caso ci siamo. Come a suo tempo ci fu l’occhio alla cultura acid house, ora Bobby ha preso ottimi appunti e sa rielaborare la scena rave, plasmando l’elettronica al suo volere in modo perfetto, in modo che sia assolutamente funzionale al suo pensiero bellicoso.
Il disco è davvero un calarsi in mezzo a un corteo, a marciare o a correre (ascoltare la cavalcata “Shoot Speed/ Kill Light”) in prima linea, un sentiri parte attiva di un movimento di protesta: c’è una vera e propria urgenza espressiva che parte dalle parole ma poi esplode violenta nel suono. I beat martellano, i suoni sono distorti. La strumentale “Blood Money” è il vero diamante: visionaria, con una ritmica free jazz, con lo strumento a fiato che entra nervoso e tagliente, roba che pare di essere in un incubo folle tra John Zorn, Miles Davis e Picasso. Ma cosa vuoi dire della tensione chitarristica lo-fi devastante di “Accelerator” o delle visioni nebulose e distopiche (da ‘Black Mirror’ ante litteram) di “Kill All Hippies”? Per non parlare di quel sentore industrial della title track. L’ispirazione è altissima, la materia è plasmata in modo da lasciare segni tangibili nel corpo e nella mente dell’ascoltatore. In mezzo a questo frastuono ribelle, un brano dolcissimo e morbido come “Keep Your Dreams” è necessario per riprendere fiato.
Tre note interessanti. Al basso Gary Mounfield, ex Stone Roses, inizia a dare il suo contributo anche come autore e non solo come musicista; notiamo la presenza di due big come ospiti, ovvero Bernard Sumner (nella citata “Shoot Speed/ Kill Light”, vero omaggio ai New Order) e sopratutto il divino Kevin Shields che suona in “MBV Arkestra”, che in realtà è una nuova versione di “If They Move Kill’Em” (contenuta sull’album precedente); “XTRMNTR” fu l’ultimo album pubblicato dalla Creation Records.
Pubblicazione: 31 gennaio 2000
Durata: 60:24
Dischi: 1
Tracce: 11
Genere: Rock alternativo, Industrial rock, Noise rock
Etichetta: Creation Records
Produttore: Primal Scream, Brendan Lynch, Adrian Maxwell Sherwood, Jagz Kooner, David Holmes, Hugo Nicolson, The Chemical Brothers, Kevin Shields, Tim Holmes
Kill All Hippies ““ 4:57
Accelerator ““ 3:41
Exterminator ““ 5:49
Swastika Eyes (Jagz Kooner Mix) ““ 7:05
Pills ““ 4:17
Blood Money ““ 7:03
Keep Your Dreams ““ 5:24
Insect Royalty ““ 3:35
MBV Arkestra (If They Move Kill ‘Em) ““ 6:41
Swastika Eyes (Chemical Brothers Mix) ““ 6:33
Shoot Speed/Kill Light ““ 5:19