Sono passati ben sei anni da “Choir Of Echoes”, il terzo album delle Peggy Sue, ma ora le ragazze di stanza a Londra gli anno finalmente dato un seguito: nel frattempo Rosa e Katy, oltre a proseguire con le loro vite e con i loro normali lavori quotidiani, sono anche entragte a far parte del Deep Throat Choir, un coro tutto al femminile.
“Quando stavamo pensando ad alcuni titoli di album, ci siamo accorte di come tante canzoni parlassero delle distrazioni e degli inganni a se stessi e di cose che sembrano belle, ma in realtà non lo sono molto ““ puo’ essere stare alzato fino a tardi e ballare tutta la notte o possono essere anche le persone che ami”, ci hanno raccontato le due musiciste originarie di Brighton nella nostra recente intervista, parlando dei vizi del titolo.
Katy e Rosa si sono prese tutto il tempo necessario per registrare questo nuovo LP e proprio per questo anno lasciato che la loro musica uscisse in maniera organica, tornando a scrivere in casa e, come rivelato nella press-release, facendosi influenzare dall’indie-pop dei favolosi anni ’60 e dall’indie-rock anni ’90.
Il godibile singolo “Motorcade”, con il suo tono leggero e il suo sapore agrodolce, ci regala ottime sensazioni melodiche e dei coretti doo-wop che ci portano indietro di almeno cinquanta anni; più soft, invece, “Souvenirs”, con deliziose armonie, un velo di malinconia e quel tocco magico del sax di Sarah Parkes nel finale che la rende ancora più elegante.
Difficile non amare la dolcezza pop di “Validate Me”, uno zuccherino colorato con tinte non troppo violente che ci ricorda da vicino le prime Dum Dum Girls, mentre “Remainder Blues”, pur essendo piuttosto spoglio nella sua strumentazione, riesce comunque a passare in maniera tenera e preziosa i suoi sentimenti a chi ascolta.
“Vices” segna un ritorno godibile per le Peggy Sue: sicuramente le due ragazze di Brighton non cercano di infrangere chissà quali confini sonori, ma ci portano un disco pop che si lascia ascoltare molto volentieri, pieno di leggere melodie, di armonie affascinanti e di tanta gentilezza. E ce n’è sempre bisogno. Grazie Rosa e Katy.
Photo Credit: Zora Kuettner