Non solo su personaggi come i Gallagher, Brett Anderson e Damon Albarn fece leva il movimento britpop, ci furono pure delle belle quote rosa: Louise Wener punta di diamante degli Sleeper, Sonya Aurora Madan con gli Echobelly, ma di sicuro la femme fatale di quest’ondata può essere indicata in Justine Frischmann, padrona di casa Elastica.
Non era certo lì per caso, la Frischmann: fu nei primi Suede, e li lasciò nel 1991 perchè, pare, le stesse stretto il ruolo di seconda chitarra (dietro a Bernard Butler, non certo uno qualsiasi) e avesse idee diverse da quelle del resto della band sulle impostazioni artistiche, ma non per questo si fece mancare una liasion con Brett Anderson prima di frequentare, più o meno nello stesso periodo della sua dipartita dalla band, un altro protagonista del settore come Damon Albarn.
Quando quindi arrivò sulla scena con le Elastica, se non c’era squisitamente un curriculum, c’era sicuramente un hype. E giocò al meglio le proprie carte, Justine. Ben 4 singoli dal Novembre 1993 al Febbraio 1995, cadenzati a puntino: “Stutter”, “Line Up”, “Connection” e “Waking Up” (attenzione, alle tastiere un certo Dan Abnormal, anagramma ben noto ad ogni adepto britpop…) diventeranno ben presto inni e classici del periodo.
E poi, nel Marzo 1995, l’album: 15 tracce in 38 minuti. Al fulmicotone. Certo, non brillavano per originalità le Elastica, tantomeno la loro produzione: le accuse di plagio nei confronti di gente come Wire (diciamocelo, “Line Up” è “I Am The Fly” di Colin Newman e soci rivista in chiave rock…) e The Stranglers non si fecero attendere. Ma il prodotto piaceva, eccome: più punkettosso e sporco delle trame pop e melodiche delle coeve band maschili, con la Frischmann che riuscì pure a catalizzare quella voglia di girl power che gente come le Hole aveva già sdoganato oltreoceano e la cui eredità (purtroppo?) verrà di lì a pochi mesi ripresa pure nel pop a tutto tondo (Spice Girls, dice niente?).
L’album si prese la bella soddisfazione di volare al numero 1 nella UK Charts (dove rimase per 28 settimane), fu l’album d’esordio che vendette il maggior numero di copie in minor tempo (meglio di “Definitely Maybe” a firma Oasis dell’anno precedente) e fu disco d’oro con velocità disarmante (e non solo in patria).
Di più, anche pezzi non estratti come singoli ebbero la loro fortuna: “2:1” finirà l’anno seguente nell’OST di “Trainspotting” al fianco di nomi di celebrati mostri sacri (e anche nello spot pubblicitario di una nota casa automobilistica nostrana…)
E poi cosa successe? No, non è questa la sede per parlarne. Qui si celebra solo il compleanno di uno degli album con cui ogni neofita che vuole approfondire cos’era il britpop dovrebbe, al netto di tutto, fare i conti per provare a respirare l’aria di quel tempo ormai andato, ma che ancora oggi attira interesse come pochi altri nella storia della musica.
Elastica – S/T
Data di pubblicazione: 13 Marzo 1995
Tracce: 15
Lunghezza: 38:08
Etichetta: Deceptive Records
Produttori: Marc Waterman, Elastica
Tracklist:
1. Line Up
2. Annie
3. Connection
4. Car Song
5. Smile
6. Hold Me Now
7. S.O.F.T.
8. Indian Song
9. Blue
10. All-Nighter
11. Waking Up
12. 2:1
13. Vaseline
14. Never Here
15. Stutter