Strano come le parole acquistino col tempo significati diversi. Prendiamo l’inizio dell’energica “2020” che con le sue chitarre sfacciate apriva il quinto album dei Timoria: “Voglio restare qui / Chiuso nella mia stanza / Dita abili per / Accarezzare i tasti“. Ascoltata oggi, tra cattività  e virus allo stato brado, oggi che quel “voglio” è diventato “devo“, l’effetto è completamente diverso. Molti, addetti ai lavori e non, hanno ricordato quanto “2020 Speedball” sia ancora tremendamente attuale ed è vero.

Un disco lungimirante più che profetico, diciassette brani fortemente legati tra loro che parlavano di droghe reali e virtuali, weekend di sacra follia, di sedicenti “Guru”, di pianeti da evacuare in un prossimo futuro (il 2020 che ci troviamo a vivere) alla ricerca di mondi migliori come quelli evocati dall’astronauta solitario di “Europa 3”. La copertina, considerata scandalosa venticinque anni orsono, oggi fa molta meno paura assuefatti a ben altre immagini come siamo.

Potevano fare ciò che volevano i Timoria dopo il percorso di scoperta interiore intrapreso in “Viaggio Senza Vento”. Hanno scelto di mettersi alla prova sbarcando in territori più pesanti, musicalmente e tematicamente. Alzando il volume, dando spazio alle influenze di ogni musicista in quello che è e resta il loro album più collaborativo, non “dominato” dalla voce di Francesco Renga. Riff d’atmosfera metal, batteria e basso incalzanti, “Boccadoro” che univa riferimenti a “Siddharta” di Herman Hesse e un pizzico di prog. River Phoenix come spirito guida, evocato in”Intro”.

Cinquantatre minuti in cui era possibile la convivenza tra la delicatezza grintosa di “Via Padana Superiore” e la luce rock di “Senza Far Rumore”, la voglia di “Sudamerica” e l’irriverente “Dancin’ Queen”. “La Poesia è morta ormai” di “Mi Manca L’ Aria” col suo poeta armato non certo stanco di lottare, forse parente stretto del protagonista di “Walking My Way” (da “Colori Che Esplodono” uscito cinque anni prima). Fare i duri costava caro ma i Timoria lo facevano “Fino In Fondo”.

Data di pubblicazione: 28 marzo 1995
Registrato: novembre 1994 / gennaio 1995, Avant Garde Studio (Milano)
Tracce: 17
Lunghezza: 53:40
Etichetta: Polygram
Produttori: Angelo Carrara

1. Intro
2. 2020
3. Brain Machine
4. Senza far rumore
5. Speed Ball
6. Dancin’ Queen
7. Sudamerica
8. Week End
9. Duna Connection
10. Europa 3
11. Mi manca l’aria
12. Via padana superiore
13. No money, no love
14. Guru
15. Boccadoro
16. Fare i duri costa caro
17. Fino in fondo