In settimane di reclusione forzata si sa basta poco per risvegliarci dalla noia assoluta che spesso si appropria delle nostre giornate.

La terza domenica del regime di lockdown è ravvivata (ragazzi abbiate pietà  ma la quarantena è dura…) dalla discussione social innescata in queste ore dalla scrittrice e conduttrice televisiva Michela Murgia che in una nuova puntata di “Buon Vicinato”, serie di incontri con la collega e amica Chiara Valerio online sul suo canale youtube, analizza, senza troppi giri di parole, la figura di Franco Battiato come compositore di testi:
Può capitare che a volte una voce autorevole dal punto di vista musicale faccia apparire di spessore testi che sono fragili… Battiato per esempio è considerato un autore intellettuale, e invece tu ti vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minchiate assolute, citazioni su citazioni e nessun significato reale, togli due testi ma il resto…

Secondo la Murgia solo “La Cura” e “Il Ballo del Potere” sono composizioni che presentano liriche degne di nota mentre il credito conquistato negli anni dal resto della discografia dell’artista siciliano, in particolare gli arcinoti testi di brani come “Cuccurucucu” e “Come un cammello in una grondaia”, non sia altro che il frutto di una sorta di suggestione collettiva che ha fatto credere a ben due generazione che ascoltare quel tipo di musica fosse ‘figo’.

E’ la stessa descrizione del video a consegnarci un sunto del pensiero ‘murgiano’ sul maestro:
C’è un misterioso equivoco in forza del quale Franco Battiato gode di un’aura da intellettuale che non ha alcun appoggio sui suoi testi. Non sappiamo se sia la suggestione indotta dall’uso di parole difficili e geografie esotiche o la fascinazione del misticismo orientale evocato (ma mai dispiegato) nei testi di Fleur Jaeggy. Ci resta però un dubbio: è se il vero gesto intellettuale di Battiato fosse semplicemente l’elettronica?.

Qui può guardare la puntata ‘incriminata’:

Come già  riportato da diverse testate tra le voci più autorevoli in materia, in quanto profondo conoscitore dell’intera opera di Battiato , che in queste ore hanno replicato alla Murgia dobbiamo certamente citare il cantautore Fabio Cinti:

UPDATE: Si potrebbe comunque, per correttezza, obiettare che la Murgia abbia dovuto interpretare la parte della “critica ad oltranza” del maestro Battiato per esigenze di programma, in quanto toccatole proprio la parte del “denigratore” a tutto tondo. Se recitava, beh, è stata convincente. Sicuramente è stata parecchio cattiva e note ironiche o che mettessero in luce la recitazione o la “falsità ” della scenetta non ne sono emerse. La Murgia poi si è affrettata a spiegare (a un fan di Battiato, in realtà , non con una dichiarazione per tutti su canali ufficiali) che è andata così e che lei anzi ama Battiato (lo riprendiamo però solo da un articolo del Corriere della Sera, ripetiamo, non da dichiarazioni della Murgia chiare e limpide ). Sulla sua pagina di Facebook ha postato poi una specie di riflessione, con un dialogo immaginario del futuro con una sua ipotetica nipote, in cui viene appunto citato lo stesso Battiato: la Murgia pare, in questo scritto, professarsi sua ascoltatrice e conoscitrice.

Credit Foto: rabendeviaregia / CC BY-SA