Il 2020 doveva essere un anno impegnato per gli Sparks: nuovo album, l’uscita del musical “Annette” realizzato in collaborazione con Leos Carax, il documentario girato da Edgar Wright quasi completato. Cause di pandemica forza maggiore li hanno costretti a rimandare molti dei loro progetti ma non l’arrivo di “A Steady Drip, Drip, Drip” (disponibile in digitale a metà  maggio, in versione fisica a luglio).

Ormai la ragguardevole produzione discografica dei fratelli Mael ha raggiunto le ventiquattro unità  senza contare collaborazioni o album dal vivo, ma la creatività  di Ron & Russel non ne ha mai veramente risentito pur con gli inevitabili alti e bassi di una carriera che ha ormai raggiunto il mezzo secolo.

“A Steady Drip, Drip, Drip” mette insieme le mille colorate anime degli Sparks: giocolieri del verso, ammaestratori di rime, sobillatori di note ora gioiosi ora più seri e compunti, ambientalisti con brio nella tripletta di brani finali. Qualche piccola sorpresa (la chitarra acustica di “All That” che s’imbizzarrisce e diventa elettrica) le sei corde “depresse” di “I’m Toast” come le ha definite il baffuto Ron, tirate su dal ritornello orecchiabile.

Continuano a fare a pugni con la modernità  i fratelli Mael, dopo “Photoshop” e l’Ikea di “Scandinavian Design” se la prendono bonariamente con l’ “iPhone”. Le tastiere di Ron trascinano, la voce di Russel corre tra falsetto e distorsione. Il precedente “Hippopotamus” era più vario musicalmente (ma arrivava dopo sei anni di pausa) mentre a mancare in “A Steady Drip, Drip, Drip” è il colpo a effetto, lo strike che risolve la partita anche se la teatrale “Stravinsky’s Only Hit” e la drammatica “One For The Ages” si avvicinano allo scopo.

Detto questo, non sono rimaste molte band capaci di raccontare la malinconia di “Pacific Standard Time” o personaggi come i protagonisti di “Self-Effacing” e “Lawnmower” (che sembra uscito da un brano degli Half Man Half Biscuit) facendoli risultare familiari e simpatici nella loro estrema umanità . Gli Sparks ci riescono ancora una volta, divertenti, pungenti e irriverenti ma mai crudeli.

Credit foto: Anna Webber