Scritto a Richmond, Virginia, dove la band statunitense si era trasferita nell’estate del 2017, “Do You Wonder About Me?” viene definito dagli stessi Diet Cig come “un’ode alla crescita”: preparato nel corso di un anno nella loro sala prove, il disco è stato poi terminato insieme al produttore Chris Daly agli Headroom Studios di Philadelphia e al Salvation Recording di New Paltz, New York.
Dopo gli ottimi riscontri ottenuti dal loro esordio “Swear I’m Good At This” (2017), il duo composto da Alex Luciano e Noah Bowman cerca di trovare qualche nuovo spunto interessante per questo suo sophomore, pur rimanendo sempre melodico, dolce e leggero nei toni del suo sound.
Molto bello il recente singolo “Who Are You?”, che parte con la sola voce della frontwoman accompagnata dal solo hanclapping, prima di lasciare lo spazio a una rombante chitarra e al fragoroso drumming, dietro i quali si percepiscono più di una volta alcune linee di synth che rendono ancora più piacevole il pur malinconico, ma veloce brano.
Impossibile resistere al delizioso e riflessivo pop-punk di “Broken Body”, che siamo sicuri che farà ballare parecchie persone non appena i concerti potranno riprendere (auguriamoci molto presto!): la veloce e potente batteria di Bowman, insieme ai graziosi e morbidi vocals della Luciano e alle linee disegnate dalla sua sei corde disegnano melodie davvero preziose.
Folli e totalmente punky i novantacinque secondi di “Flash Flood” ci regalano tutta l’energia di cui potevamo aver bisogno, mentre “Stare Into The Sun” recupera ancora i synth precedentemente ascoltati, accompagnati dall’immancabile intenso drumming di Noah: il sole e un senso di nostalgia accompagnano qui le sempre ottime melodie.
Particolare la conclusiva “Night Terrrors (Reprise)” che si muove su territori elettronici: mentre non possiamo che restare innamorati della voce di Alex, non rimaniamo però troppo convinti del suono che risulta ““ a nostro avviso ““ abbastanza fuori posizione rispetto al resto del disco.
In conclusione “Do You Wonder About Me?” è senza dubbi un disco indie-pop molto gradevole, che dimostra ancora una volta come il duo nativo dello stato di New York sappia scrivere delle ottime melodie e sia capace di farci divertire: non possiamo dire che si distanzi troppo dal suo predecessore, ma questa non deve essere per forza una nota negativa.
Photo Credit: Emily Dubin