La band torinese a sorpresa lo scorso 24 aprile pubblica questo nuovo album, che in realtà nuovo non è, il quale racchiude dieci brani inediti strumentali con qualche echo di Samuel ad accompagnare i campionamenti.
La storia del disco è a questo punto nota, peraltro basta farsi un giro sul sito ufficiale della band per conoscerne i particolari. Ci limitiamo, quindi, a fare un breve riassunto della vicenda. Nel 2004, i Subsonica erano in scadenza di contratto ed avevano posto alcune condizioni per il rinnovo ovvero maggiore autonomia e libertà artistica, ma avrebbero dovuto consegnare ancora due album o un doppio. Decisero allora di realizzare un album strumentale che però la Mescal non volle pubblicare con tanto di strascichi giudiziari.
Questa la breve genesi di un disco, “Mentale Strumentale”, che dopo sedici anni prende forma ufficialmente, portandoci nel lato più oscuro e sperimentale della band piemontese, peraltro a pochi mesi di distanza dall’altro esperimento di “Microchip Temporale”, una rielaborazione ad opera di quattordici artisti di “Microchip Emozionale”.
Il disco attraversa nelle dieci tracce la verve innovativa dei Subsonica, un album spaziale e spazioso nel quale i synth, ma anche le percussioni e gli strumenti a corde, trasmettono vividamente il messaggio che si cela dietro la sua creazione. Abbandonare per un attimo le mire commerciali per orchestrare sensazioni che rimanessero nel tempo, ghiotte e fresche come allora.
Infatti “Mentale Strumentale”, sebbene si porti dietro la sua bella dose noise pop, non risulta essere un disco “difficile” perchè si avvolge comunque del timbro inconfondibile dei Subsonica. Quindi, si, un disco coraggioso, cibernetico, ma che suona alla maniera di Boosta, Samuel, Max, Vicio e il Ninja.
E così si scivola via nei quarantacinque minuti circa tra i sussulti “replicanti” dell’opener “Decollo a voce off” alle derive acustiche di “Detriti nello spazio”, dalle atmosfere che evocano gli A Perfect Circle, nelle note intermedie, in “Cullati dalla Tempesta” al noise di “Tempesta Solare“ e “A di Addio” dal mood etereo.
Mentre la voce di Samuel, come detto in apertura, si palesa sotto l’ombra di velati “vocalizzi” (come ricordato dalla band), non mancano ovviamente gli episodi intrisi di synth come in “Artide 3 A.M.”, in “Delitto sulla luna” o nella traccia di chiusura “Rientro in atmosfera”.
I Subsonica hanno deciso di devolvere l’intero ricavato delle royalties alla “Fondazione Caterina Farassino”, la quale è in prima linea nel progetto “Respira Torino” per rifornire di materiale sanitario (mascherine, respiratori, visor, tute sterili) i reparti covid degli ospedali torinesi e piemontesi.
Insomma, “Mentale Strumentale” è un album che completa la discografia dei Subsonica e che non poteva uscire in un periodo più azzeccato.